La ricerca Informatizzazione, Stili cognitivi e Strategie di apprendimento

Tema

Effetti dell’informatizzazione sugli stili cognitivi e sulle strategie di apprendimento dei soggetti

Problema

Il possesso è l’utilizzo di strumenti informatici è collegato a particolari strategie di apprendimento e stili cognitivi dei soggetti?

Quadro teorico

1. Le ricerche di Pellerey (Questionario sulle strategie di apprendimento, 1996) sulle strategie di apprendimento.

Definizione di “strategia di apprendimento”:

Con l’espressione strategie di apprendimento si intendono le modalità concrete con cui il soggetto preferisce apprendere (ossia quelle che ritiene per lui più congeniali), attraverso lo studio, l’esperienza, la pratica. Le strategie di apprendimento comprendono fattori cognitivi e fattori affettivi.

 

Fattori cognitivi:

Fattore

Indicatori

Processi e strategie elaborative per comprendere e ricordare

 

- Quando imparo un nuovo concetto cerco di trovare un esempio a cui esso si possa applicare

- Per ricordare meglio ciò che studio cerco di collegare tra di loro i vari concetti

 

 

Capacità di autoregolazione del proprio processo di apprendimento

 

 

- Dopo una lezione rivedo con cura i miei appunti per approfondire e ricordare meglio le cose raccolte

- Mentre studio mi pongo delle domande o faccio degli esercizi per vedere se ho capito bene

 

Senso di disorientamento e difficoltà ad organizzarsi nello studio

 

- Trovo difficile rendermi conto se un concetto o un argomento mi risulta poco chiaro

- Quando studio mi perdo nei dettagli e non riesco a trovare le cose principali

 

Preferenza nello studiare con altri oppure da solo; disponibilità alla collaborazione

 

- Trovo utile e stimolante discutere o lavorare in gruppo

- Preferisco studiare da solo piuttosto che con altri

 

 

 

Uso di organizzatori semantici grafici per comprendere e ricordare

 

- Gli schemi, i grafici o le tabelle riassuntive mi aiutano a capire meglio quanto spiegato nel testo

 

 

Difficoltà nel concentrarsi nello studio e nell’organizzare tempi e spazi di lavoro

 

- Mentre studio mi distraggo facilmente

- Quando mi accingo a studiare cerco di prevedere quanto tempo mi occorrerà per imparare un argomento

 

 

Tendenza a porsi domande, a porre domande all’insegnante o ai compagni; autointerrogazione

 

 

- Quando preparo un argomento penso alle domande che l’insegnante potrà farmi

- Prima di studiare un argomento cerco di capire cosa si aspetta da me l’insegnante

 

 

Fattori affettivo/motivazionali:

Fattore

Indicatori

Ansietà di base, difficoltà a controllare le reazioni emotive

 

- Quando prendo un brutto voto sono preso dallo scoraggiamento

- Sono preso dal panico quando devo affrontare un esame importante

 

Volizione e capacità di perseveranza

 

 

- Anche se un compito è noioso continuo a svolgerlo finché non l’ho terminato

- Provo piacere nello svolgere un lavoro che mi impegna

Attribuzione del successo o del fallimento a cause controllabili

 

- Quando riesco a scuola penso che ciò dipenda dall’aver studiato molto

- Penso che l’intelligenza di una persona si può migliorare se questa si impegna seriamente

 

 

Attribuzione del successo o del fallimento a cause non controllabili

 

- Mi capita di pensare che l’intelligenza di una persona non può cambiare perché è un dono di natura

- Quando mi va bene un’interrogazione penso che sono stato fortunato

 

 

Mancanza di perseveranza nello studio e nel portare a termine i compiti assegnati

 

- Se trovo che un argomento richiede tempo e fatica non lo prendo neppure in considerazione

- Quando non mi sento capace di completarlo mi capita di lasciare a metà un lavoro già iniziato

 

 

Percezione della propria competenza e senso di responsabilità

 

 

- Mi sento sicuro di riuscire a ottenere buoni voti

- Quando riesco a scuola penso che dipende dal fatto che sono una persona veramente capace

 

 

Occasionali interferenze emotive; capacità o incapacità di controllarle

 

 

- Se sono di cattivo umore mi concentro nello studio con difficoltà

- Se non riesco a preparami bene per un esame mi sento a disagio

 

 

 

2. Le ricerche sugli stili cognitivi (Vedere Trinchero, Todaro, Nuovi media per apprendere, 2000).

Definizione di “stile cognitivo”:

Con l’espressione stile cognitivo si intende una particolare modalità di elaborazione dell’informazione (o un insieme di modalità) che il discente mette in atto nelle tre fasi del processo di apprendimento. Gli stili cognitivi sono legati alla scelta concreta delle strategie cognitive utilizzate per risolvere un compito e non vanno confusi con le abilità che possediamo, ma definiscono le preferenze nell’uso di queste.

Principali stili cognitivi sono:

Stile

Indicatori

stile globale/analitico: chi adotta uno stile globale preferisce avere prima una visione di insieme del materiale da imparare per poi muovere verso il particolare, chi adotta uno stile analitico preferisce partire dai dettagli per ricostruire man mano il quadro generale; lo stile globale fa riferimento all’apprendimento così come inteso dalla psicologia della Gestalt

 

 

- Prima di iniziare a studiare cerco di costruire un quadro d’insieme degli argomenti

- Quando studio, imparo dapprima i singoli concetti e solo dopo li collego in un quadro generale

stile dipendente/indipendente dal campo: chi adotta uno stile indipendente dal campo tende ad isolare i singoli argomenti dal resto, chi adotta uno stile dipendente dal campo tende ad esaltare i collegamenti tra il contesto in cui l’argomento è inserito e l’argomento stesso; lo stile dipendente dal campo pone l’accento sulle relazioni tra i singoli concetti

 

 

- Quando studio identifico in un testo i concetti fondamentali e li imparo senza preoccuparmi di collegarli

 

stile verbale/visuale: chi adotta uno uno stile verbale predilige l’uso del codice linguistico, ossia testi, registrazioni sonore ed impara per lettura e ripetizione, chi adotta uno stile visuale predilige l’uso di codice visuospaziale, ossia  immagini, statiche e in movimento, schemi riassuntivi, diagrammi, tabelle

 

 

- Gli schemi, i grafici o le tabelle riassuntive mi aiutano a capire meglio quanto spiegato nel testo

- Studio ripetendo ad alta voce il testo

 

 

stile convergente/divergente: chi adotta uno stile convergente parte dalle informazioni disponibili per convergere verso una soluzione unica al problema, chi adotta uno stile divergente parte dall’informazione a disposizione per procedere in modo creativo generando una varietà di risposte o soluzioni originali e flessibili;

 

 

- Quando studio cerco di imparare solo ciò che è indispensabile ad ottenere un buon voto all’esame

- Quando studio cerco di approfondire gli argomenti per arricchire la mia cultura personale

 

stile risolutore/assimilatore: chi adotta uno stile risolutore tende a privilegiare l’azione e la concretezza nell’affrontare un problema cercando di ottenere soluzioni soddisfacenti con il minimo dispendio di tempo e risorse, cercando nell’informazione a disposizione ciò che serve a risolvere la necessità contingente, chi adotta uno stile assimilatore privilegia la ricerca di soluzioni esaustive e articolate, non necessariamente di utilità pratica e non limitate alla necessità contingente

 

 

- Quando studio cerco di trovare un testo il più possibile chiaro e sintetico per imparare i concetti necessari

- Quando studio cerco sempre di confrontare le posizioni di più autori rispetto ad un determinato problema

 

 

stile sistematico/intuitivo: chi adotta uno stile sistematico cerca soluzioni prendendo in considerazione una variabile per volta e cercandone tutte le possibili connessioni col sistema di conoscenze già in proprio possesso, chi adotta uno stile intuitivo procede per singole ipotesi che cerca di confermare o confutare

 

 

- Quando studio vorrei sempre avere a disposizione dei testi che mi spieghino per filo e per segno tutto ciò che è necessario sapere nelle varie situazioni

- Quando studio mi piace fare ipotesi personali, cercando di intuire il seguito del brano e vedere se va proprio a finire così

 

 

stile impulsivo/riflessivo: chi adotta uno stile impulsivo ha bassi tempi decisionali e generalmente maggiore tendenza a soluzioni precipitose e non ottimali, chi adotta uno stile riflessivo risponde in modo più lento e accurato

 

 

- Prima di iniziare a studiare pianifico accuratamente tutte le fasi

Studio quando capita, nei ritagli di tempo o quando so che c’è un esame

 

 

Ipotesi

I ragazzi che abitualmente si servono del computer per lavorare, studiare, divertirsi, hanno stili cognitivi e strategie di apprendimento diverse rispetto a chi preferisce non utilizzarlo.

Da cui deriviamo le sotto-ipotesi:

1. Chi usa correntemente il computer a casa per lo studio tende ad avere uno stile analitico più che globale

 

2. Chi sa programmare un computer cerca di portare a termine un compito ad ogni costo anche se lo ritiene noioso

 

3. Chi usa correntemente un computer per lavorare trova difficile rendersi conto se un concetto che sta studiando risulta poco chiaro o no

 

 

Variabili

Uso del computer (per lavoro/studio/divertimento): variabile indipendente

Stile cognitivo globale/analitico: variabile dipendente

Capacità di monitorare il proprio apprendimento: variabile dipendente

Popolazione

Tutti gli studenti universitari iscritti al corso di laurea in Scienze dell’educazione a Torino nel 2000.

Campione

100 studenti universitari iscritti al corso di laurea in Scienze dell’educazione a Torino nel 2000, estratti in modo accidentale.

Metodo di raccolta dati

Questionario autocompilato

Metodo di analisi dei dati

Elaborazioni statistiche: tabelle a doppia entrata, analisi della varianza, correlazione, e calcolo degli indici relativi.

Risultati

Lo scoprirete voi!!!!