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Intervista: Gino, 31 anni

Io sono Gino C., ho 31 anni, abito a Grugliasco, lavoro come dipendente di una ditta di impianti di areazione.

Intervistatore: Descrivimi il rapporto con la tua famiglia.

Allora…il rapporto con i miei genitori è bello sotto certi aspetti, sotto altri è ovvio che…arrivato a 31 anni quello che penso è che devi un po’ toglierti da sotto alla loro ala…vuoi per molti motivi non l’ho fatto prima perché comunque ci son stati un po’ di periodi in cui il lavoro scarseggiava per cui sono stato a casa…sono stato assunto da una ditta che poi è fallita, per cui ,sai, non ho mai potuto fare il grande salto. Adesso che c’è la possibilità, anche perché la posizione lavorativa c’è, per cui c’è la possibilità di prendere casa e comunque andarsene via da casa dei miei.

Intervistatore: quindi, adesso questo lavoro ti dà una certa sicurezza?

Sì, sì è a tempo indeterminato…anche perché comunque a trent’anni non è che puoi aspettare che ti assumono come apprendista o con un contratto a tempo determinato. Ho subito chiesto comunque se era possibile e loro mi hanno visto lavorare e hanno accettato. Comunque il discorso casa è complicato perché il mattone costa…soprattutto in questo periodo qua, però comunque il sacrificio lo devi fare…sì, no, lo faccio…lo farei…lo faccio…sì, è nei miei progetti futuri e immediati comunque…anche perché comunque è finito il periodo del giocare fra parentesi, no, nel senso…viaggi, divertimenti…tutto quello che volevo fare l’ho fatto. Poi non è che mi serve dire: “Ah, mi manca quello per cui devo fare ancora quello..”, no…ho fatto tutto quello che mi andava di fare nella vita…adesso mi sento pronto per quest’avventura della casa…anche se comunque, ti ripeto, il fattore economico fermerebbe chiunque…perché comunque, son troppi soldi…son troppi soldi e il rapporto stipendio/costo della vita quotidiana è troppo squilibrato. La vita costa troppo cara rispetto agli stipendi che ci sono per cui uno deve tirare proprio la cinghia…però…sicuramente non rientrerà più magari andarsi a mangiarsi la pizza 3/4 volte alla settimana, magari la mangerai una volta sola…se uscivi sei sere di fila, anche perché abbia nelle tasche comunque qualcosa, uscirai tre sere…una cosa a cui non rinuncerò è andare a giocare a calcetto!…che mi tenga occupato!…No, però comunque per il resto…anche crearti una famiglia è una cosa che…anche quella comunque preme fare…preme, oddio!…però è una cosa a cui penso fortemente, però comunque anche lì ci vuole…ci devi andare con le pinze…perché è difficile anche oggigiorno trovare una persona…

Intervistatore: e di questo tuo progetto ne hai parlato con i tuoi genitori?

Sì, sì loro sono…sono d’accordo perché comunque hanno capito che forse è giunto il momento che veramente io prenda la mia strada, nel vero senso della parola. Però, come sperperatore di soldi, loro sono molto attenti perché mi hanno già detto: “Guarda che poi non è più uno scherzo, non è come magari andare a farsi la rata della macchina che magari ti chiedono x soldi, lì saranno non più x ma tre volte x, per cui si aggiunge poi un fattore di responsabilità molto diverso dal… però comunque mi sento pronto e lo faccio sicuramente.

Intervistatore: e loro, i tuoi genitori, li vedi pronti a una tua dipartita?

Loro…mio padre sì, mia madre è un po’ più coccolona quindi….ogni tanto mi fa le battute nell’ultimo periodo: “Vedi sta cosa qua quando andrai via non ce l’avrai più da mangiare, no?!”, e va be’, io torno anche (ride)…non è che li abbandono. Poi loro, sai, vedono…essendo una famiglia meridionale, nel senso che...i miei sono qua da quando avevano 16 anni , qua al Nord, e quindi sono sempre di una mentalità forse ancora un po’ retrograda, no, nel senso sai…il ragazzo che va via dalla famiglia, si stacca solo per un matrimonio o per la convivenza. Mai pensano magari si stacca per andare per conto proprio, no…e questo mia madre proprio me lo dice: “Ma perché te ne vai solo, poi a casa cosa fai tutta la sera?”. No, però mio padre è uno molto più duro, non mi ha mai parlato da uomo, ci siamo sempre capiti a sguardi, no…non mi ha mai alzato una mano, mio padre, non ho mai fatto niente di così esagerato…solo per il timore magari di uno sguardo, cioè ti faceva abbassare le orecchie e coda tra le gambe. Invece, con mia madre c’erano molte più scintille perché era la persona con cui…che vedevo maggiormente, per cui mi scornavo un po’ di più, no, nella vita quotidiana…invece lui, tornando a casa la sera tardi, sai, magari era molto più propenso, a volte, alla parola che comunque alla minaccia della mani. Tanto la madre…cioè chi non ha mai preso uno schiaffo dalla madre, no, hai capito…e con mia madre ci sono episodi che comunque non sto a elencare di rincorse per le scale: “Vieni qua, dove vai?”, ma sì perché comunque pensavo…io sono, ero, sono comunque, solo in maniera forse un po’ più lieve adesso, un po’ ribelle, no…nel senso loro per paura che prendessi strade diverse da quelle che comunque adesso ho, sono un ragazzo tranquillo così…così sai magari venendo ad abitare a Grugliasco, magari in una zona un po’ particolare, che poi non è particolare perché comunque è residenziale, è molto tranquilla, però sai allora loro venivano qua ad abitare, non sapevano a cos’è che andavano incontro, poi vedendo le persone che giravano lì, quindi venivano a vedere le case nuove, la gente delle popolari, quindi loro per paura di…che io prendessi chissà quale strada, allora…però mi son sempre ben guardato dall’andare nel…nelle cose strane. Poi adesso c’è questo fattore della casa, del fatto che loro mi dan questa spinta, forse ora san di avere sbagliato nel pensare male, no, nel senso che comunque adesso mi vedono con una posizione, ho un lavoro che spero già comunque da…adulto, perché comunque a trent’anni sei già un uomo, no…anche se non credo che basti avere una casa o qualcosa per essere un uomo, no…ci vuole, per fortuna ci vogliono ben altri valori…penso che loro mi abbiano trasmesso questi valori qua, il fattore della famiglia…penso che sia indispensabile nella vita quotidiana.

Intervistatore: quindi sei sorretto in questa tua scelta?

Sì, sì, sì molto…e come non mai, forse. Sì, sì sono molto…di avere una famiglia così…anche perché comunque noi siamo in tre fratelli…mio fratello si è sposato sei anni fa quindi è andato via, sposandosi, no…per cui, sai, loro vorrebbero che io…avrebbero voluto che io intraprendessi quella strada là, nel senso che con le stesse…con una persona, senza andare solo, non dico la stessa cosa, però devi capire il concetto che…però…e in più ti ripeto, è mia madre quella che non vuole che…sai, chissà cosa vado a fare nella casa…le telecamere, sai, tipo casa del Grande Fratello (ride).

Intervistatore: e quindi il rapporto con tua madre…

Ma solo negli ultimi anni si è instaurato un buon rapporto…questo rapporto qua…dai, forse ultimi cinque/sei anni, si è instaurato questo rapporto qua…cioè nel senso di…libertà di parola fra tutti e tre, no…fra me, mio padre e mia madre…perché prima…ripeto, sempre legandomi al discorso della mentalità meridionale, no…non c’era questa parola tra i…tra padre e figlio, tra madre e figlio…non mi hanno mai spiegato com’è che andava veramente nella vita, no…per esempio tu…in tutte le cose. Ho sempre visto in loro il comportamento giusto, no…sempre visto loro come si son comportati, come esempio…e io comunque mi sono comportato sempre di conseguenza. Poi…prendi le batoste, e comunque devi riprenderti, se no non cresci. Dai 25 anni son cambiati…no da adulto forse son cambiato io, e sì, comunque ho spinto anche loro a cambiare…e anche con l’altro mio fratello più piccolo loro si comportano come si comportano con me…cioè sono un po’ più aperti, forse sono un po’ più emancipati, non so…va a capire, magari certe cose non ce le chiedevano prima, adesso ci chiedono un po’ più liberamente: “Ma con chi uscite? Cosa fate?”…così, anche perché comunque, a un certo punto, gliel’ho dovuto dire perché loro appunto contavano sempre che io andassi con sette o cose simili…e allora, niente…ora gli dico: “Esco con…Tizio, Caio, Sempronio”, e bon, loro sono tranquilli.

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