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La disinfezione

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I PRINCIPALI PRINCIPI ATTIVI

Esistono vari tipi di prodotti disinfettanti e antisettici. E' molto importante ricordare che l'uso di concentrazioni non corrette e di principi attivi inappropriati è causa di costi eccessivi per il Servizio Sanitario e di danni per i pazienti.

tipologie di disinfettanti

Fra i prodotti oggi presenti in commercio ricordiamo:

  • Alcoli: esistono due tipi di alcoli, l’alcool etilico e l’alcool isopropilico. Entrambi hanno una rapida azione battericida su varie forme di batteri in forma vegetativa, ma non distruggono le spore. Sono solitamente usati per potenziare l’azione di altri principi attivi, quali per esempio la clorexidina o lo iodiopovidone. La loro azione antimicrobica è la denaturazione delle proteine, ma la loro azione non permette di considerarli disinfettanti ad alto livello. Bisogna ricordare che queste soluzioni non sono in grado di penetrare i materiali ricchi di proteine e che sono altamente infiammabili il che richiede una conservazione in un luogo fresco e ben ventilato.

  • Cloro e derivati: gli ipocloriti sono disinfettanti a base di cloro.prodotti a base di cloro [http://vision.emotiondesign.it/CLIENTI/Acquaprojects/SitoWeb/ImgProdotti/prodotti_cloro.jpg]Possono essere disponibili sia in forma liquida (ipoclorito di sodio), che in forma solida (dicloroisocianurato di sodio). La loro azione disinfettante è ad ampio spettro (in alcuni casi riescono a distruggere anche le spore) e a questa qualità si aggiunge quella di costare poco e di essere in grado di agire rapidamente. La loro attività è però condizionata dalla presenza di materiale organico, il quale ne provoca l'inefficacia, ed è limitata al materiale non metallico.

  • Fenoli: il fenolo, cioè l’acido carbonico, è un disinfettante che nel passato è stato usato in larga misura negli ospedali. Oggi il suo uso in forma pura è stato abbandonato in favore dei composti fenolici. La sua efficacia è sia battericida, che antifungina. i fenoli sono solitamente utilizzati in associazione con i detergenti e vengono per lo più utilizzati per l’igiene dell’ambiente. Presentano il vantaggio di essere poco inattivati dal materiale organico, mentre se usati dagli operatori senza le adeguate protezioni possono causare irritazioni.

  • Composti dell’ammonio quaternario: pure queste soluzioni sono state usate in larga misura nel passato, anche come antisettici, ma in seguito a numerosi studi il loro utilizzo è stato sconsigliato dal CDC di Atlanta. Oggi vengono raccomandati solo più nella pulizia ordinaria degli ambienti su superfici non critiche quali pavimenti, arredi e pareti.

  • Glutaraldeide: è una dialdeide satura usata come disinfettante ad alto livello o come sterilizzante chimico (sterilizzazione a freddo),disinfezione ad alto livello [http://cfs.it/images/foto1607.jpg]poiché capace anche di uccidere le forme sporigene (è un potente biocida). Il livello di disinfezione varia a seconda del tempo di contatto: per una sterilizzazione a freddo sono richieste 3 ore per un materiale precedentemente decontaminato. Viene solitamente utilizzata per trattare gli endoscopi, le attrezzature per la terapia inalatoria, le apparecchiature della dialisi, dell’anestesia e della spirometria. Essa non è corrosiva per i metalli e non danneggia né la gomma, né la plastica e non viene facilmente inattivata dal materiale organico. L’utilizzo di questa sostanza richiede però un certo numero di precauzioni che il personale deve adottare al fine di proteggersi dagli effetti altamente nocivi che dalla sua inalazione possono derivare (uso dei DPI, ambienti abbondantemente aerati, cappe aspiranti e contenitori chiusi per effettuare il trattamento per immersione). Inoltre la stessa tossicità può causare gravi danni anche ai pazienti, per cui l’utilizzo degli strumenti trattati richiede un abbondante risciacquo.

  • Acido peracetico: il suo principio attivo ha un elevato potere ossidante, esso agisce direttamente sulla membrana cellulare impedendo la moltiplicazione dei microrganismi. Inoltre la sua capacità di denaturante proteico permette una buona azione sporicida. Questo disinfettante ha un’azione piuttosto rapida ed è molto efficace anche a basse temperature. E’ per tale motivo che il CDC di Atlanta lo considera uno dei più importanti disinfettanti ad alto livello. Inoltre è poco tossico per l’ambiente e per gli operatori quando opportunamente diluito in acqua (usato ad alte concentrazioni richiede molta attenzione per gli operatori e un abbondante risciacquo prima dell’utilizzo). Il materiale idoneo per questo tipo di trattamento è lo stesso indicato per l’utilizzo della glutaraldeide.

  • Perossido di idrogeno: meglio conosciuto come acqua ossigenata,perossido di idrogeno [http://www.alleanzasalute.it/immagini/AcquaOssigenata.jpg] questo antisettico ha un’azione piuttosto blanda. Agisce soprattutto sui batteri anaerobi obbligati (come per esempio il Clostridium tetani) , ma ha un effetto istolesivo, per cui dopo la sua applicazione deve essere risciacquato. Il suo utilizzo è consigliato solo per la detersione di piaghe, ferite, ascessi…grazie all’effetto provocato dalla liberazione di ossigeno gassoso in bollicine.

  • Clorexidina: è una biguanide cationica con un elevato potere sia battericida che batteriostatico, ma non è sporicida. La sua efficacia come antisettico è molto elevata e viene prodotta sotto forma di sale gluconato. La sua azione è potenziata dall’aggiunta dell’alcool etilico, ma in questo caso il preparato è riservato solo alla cute integra. Diluita in acqua ha il difetto di essere facilmente contaminabile, ma è utile per l’antisepsi delle ferite (cute lesa). Infine, diluita in soluzione detergente, è adatta al lavaggio antisettico delle mani. La sua efficacia è dimostrata anche per il trattamento dei dispositivi medici non critici.

  • Iodofori:iodopovidone [http://www.aga.pt/images/p_timerosal.gif] le soluzioni a base di iodio sono adatte soprattutto per essere usate come antisettici. Lo iodopovidone è efficace come lo iodio, ma presenta una bassa tossicità e non lascia macchie indelebili. L’alcool ne potenzia le capacità. Lo iodopovidone in soluzione alcolica è indicato per la preparazione del campo operatorio e della cute integra, quello in soluzione acquosa per la medicazione della ferita chirurgica, in generale per la cute lesa, mentre quello in soluzione saponosa per il lavaggio antisettico e chirurgico delle mani
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