Gli organismi internazionali di Domenico Musso (dom.musso@tiscali.it), Tino Petito (tinoeco@libero.it), Roberta Rabino (robyrabbit@virgilio.it), Alessandra Ressico (alessandraressico@yahoo.it), Giulia Violante (giulia.violante@libero.it)

APPARTENENZA DEGLI STATI ALL'ORGANIZZAZIONE

4. L’APPARTENENZA DEGLI STATI ALL’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE

Dal 1945 ad oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha portato a compimento il suo processo di universalizzazione fino a comprendere la quasi totalità degli stati esistenti attraverso due distinti momenti storici:

a. il periodo della decolonizzazione nel corso degli anni Sessanta durante il quale si è assistito ad una prima forte espansione del numero dei membri dell’Organizzazione a seguito dell’accessione all’indipendenza di numerosi territori coloniali in Africa, Asia, America Latina e Oceania. Al riguardo è sufficiente confrontare il numero degli Stati membri che nel 1946 facevano parte delle Nazioni Unite (45) con quello del periodo compreso fra il 1975 e il 1985 che si era stabilizzato attorno alle 150 unità

L’adesione dei nuovi Stati coinvolti in processi per l’acquisto dell’indipendenza ha condotto l’Organizzazione delle Nazioni Unite a condannare esplicitamente il colonialismo e tutte le pratiche segregazionistiche e discriminatorie nella famosa Risoluzione n. 1514 del 14/12/1060 dell’Assemblea Generale [E]in cui di afferma che Delle misure immediate saranno adottate nei territori sotto tutela, i territori cioè non autonomi e tutti quelli che non hanno ancora raggiunto l’indipendenza, per trasferirne tutti i poteri ai popoli, senza alcuna condizione di riserva, conformemente alla loro volontà e alla loro voce liberamente espressa, senza alcuna distinzione di razza, colore o religione per raggiungere un’indipendenza e una libertà completa.

b. il periodo successivo alla caduta del muro di Berlino nel 1989
In questo periodo si è completato il processo di universalizzazione con l’ammissione degli ultimi Stati sorti da processi di autoderminazione, come la Namibia, l’Eritrea, di piccoli stati europei come il Liechtenstein, San Marino, Monaco e Andora. La caduta del muro di Berlino, la disgregazione dell’Unione Sovietica e della Iugoslavia e la divisione della Cecoslovacchia hanno condotto complessivamente all’ammissione di ventinove nuovi Stati.

Attualmente gli Stati membri delle Nazioni Unite sono 192. [I] [E] [ES]

Esaminiamo ora come si acquista la qualità di Stato membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Al riguardo è opportuno premettere che il diritto delle Nazioni Unite si è uniformato sin dalla nascita dell’Organizzazione ai principi di diritto internazionale[E], attribuendo la qualità di membro agli Stati che possedessero la condizione di soggetto di diritto internazionale, cioè agli enti sovrani ed indipendenti. I cinquantuno Stati che ratificarono la Carta di San Francisco, consentendo all’Organizzazione di funzionare dal 10/01/1946, erano in possesso di tale requisito.

Secondo la Carta delle Nazioni Unite (art. 4) gli stati diversi da quelli fondatori, possono diventare membri delle Nazioni Unite a condizione che siano amanti della pace, accettino gli obblighi scaturenti dalla Carta, e a giudizio dell’Organizzazione, siano capaci di adempiere tali obblighi, oltre che disposti a farlo.

L’espressione Stato amante della pace è stata interpretata in modo molto ampio dall’Organizzazioneche non ha mai effettuato indagini sulla condotta degli Stati richiedenti sul piano delle relazioni internazionali o la presenza di requisiti relativi al sistema politico interno, come la forma democratica o il rispetto dei diritti umani fondamentali
Inoltre, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta l’Organizzazione si è orientata nel senso di ammettere automaticamente ogni Stato che richiedesse l’ammissione.

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