Andando a vedere l’ambito organizzativo occorre rilevare che la struttura decisionale si connota per la presenza di una pluralità di organi con specifiche funzioni e composizione. Più precisamente abbiamo:

- il Consiglio dei Governatori (Boards of Governors) [E]

- il Comitato Monetario e Finanziario Internazionale (International Monetary and Financial Commitee)

- il Consiglio di Amministrazione (Executive Board) [E]

- il Direttore Generale (Managing Director) [I][ES1][E1][FR][ES2][DE][E2]

Il Boards of Governors raccoglie i rappresentanti di tutti i paesi membri, ministri o rappresentanti delle banche centrali, e si occupa di questioni rilevanti come l’aumento delle quote o l’ammissione di nuovi membri. Si riunisce una volta l’anno.

L’International Monetary and Financial Commitee formula gli indirizzi strategici e opera come organo consultivo aiutando il funzionamento del Consiglio dei Governatori (Boards of Governors).

L’Executive Board è composto da 24 Direttori esecutivi e esercita l’amministrazione vera e propria. In quest’organo otto paesi hanno un rappresentante per nazione mentre gli altri sedici rappresentano gruppi di paesi chiamati costituencies. Esercita in prima persona la funzione di sorveglianza, approva gli accordi di prestito e discute preliminarmente qualsiasi proposta che richiede una decisione dei Governatori. Il ruolo del Consiglio di Amministrazione fu ampiamente dibattuto nel corso dei lavori di Bretton Woods in particolare sul livello di impegno che i suoi componenti avrebbero dovuto avere.

Il Managing Director è eletto dal Consiglio di Amministrazione che ne diviene presidente e dirige operativamente tutto lo staff del FMI. E’ il capo del personale ed è anche colui che rappresenta l’istituzione e può parlare a suo nome. Presta servizio a tempo pieno presso il Fondo e il mandato dura cinque anni alla fine dei quali può essere rieletto. Normalmente alla guida del FMI vi è un europeo, mentre invece alla guida della Banca Mondiale vi è uno statunitense. Ciò rispecchierebbe gli equilibri scaturiti dalla Seconda Guerra Mondiale anche se tale situazione soprattutto ai giorni nostri non pare più molto al passo coi tempi visto e considerato la crescita economica di alcuni nuovi paesi che si affacciano sul panorama internazionale.