Psicologia dello sviluppo di Roberta Solimeo

2.a.i. Sigmound Freud

La teoria freudiana [I] [E] [ES1] [ES2] [F]






Una delle tesi basilari è che i bambini nutrono fantasie sessuali o sensuali, così come provano piaceri sessuali o sensuali, molto prima di entrare nell'adolescenza, in quanto derivano dalla stimolazione del loro corpo. Questa teoria della sessualità infantile ha tre stadi psicosessuali (con relative fasi) che si differenziano in base all'interesse e al piacere sessuale che si focalizza su una diversa parte del corpo nel corso dello sviluppo:

1. nel primo anno di vita è la bocca (fase orale);

2. nel secondo e terzo anno di vita è l'ano (fase anale);

3. negli anni prescolari è il pene (fase fallica);

4. le forze sessuali sono inattive nel periodo che va dai 6-7 ai 10-11 anni (latenza);

5. nell'adolescenza sono i genitali (fase genitale).


In ogni fase si possono manifestare conflitti tra il bambino e i suoi genitori e il modo in cui egli vive tali conflitti va a influire sui fondamenti della personalità e sugli schemi di comportamento che caratterizzeranno tutta la sua esistenza.


Tre sono le componenti della personalità che spiegano le dinamiche dello sviluppo psicologico:

- l' Es, presente fin dalla nascita, fonte degli impulsi inconsci, opera in base al principio di piacere;
- l'Io, aspetto razionale della personalità, media tra le esigenze dell'Es e i limiti imposti dal mondo reale, opera in base al principio di realtà;

- il Super-Io, inflessibile coscienza che distingue ciò che è giusto da ciò che è sbagliato in termini

moralistici, tiene sotto controllo l'Es.


L'evolversi di nuove abilità, capacità e competenze è frutto in gran parte della lotta che l'Io compie per giungere a dominare le difficoltà che provengono dall'interno (intrapsichiche) e dall'esterno (ambientali). In alcune situazioni, per far fronte ai conflitti interni o alle richieste dell'ambiente, l'Io può servirsi di meccanismi di difesa. Quello più comunemente impiegato è la rimozione che è dato dall'estromettere dalla coscienza un'idea, un impulso, un ricordo che turba profondamente, e dal confinarlo nell'inconscio, laddove non può più rappresentare una minaccia. Ad esempio, ad opera della rimozione, una persona che è stata traumatizzata da un evento, può non ricordare di avervi assistito, in modo da non essere travolto dall'angoscia scatenatesi dai ricordi in merito. Se da una parte la rimozione aiuta l'individuo a non essere angosciato, dall'altra gli impedisce di affrontare in modo razionale un evento che lo turba e, comunque, la memoria dell'evento traumatizzante rimane nell'inconscio e da lì può continuare a disturbare il comportamento. Certe paure, ad esempio, possono essere collegate all'evento doloroso. Tutti noi, secondo la teoria freudiana, abbiamo a che fare con conflitti della nostra infanzia e in relazione alle esperienze precoci attraverso cui siamo passati, ci troviamo più o meno in grado di gestire i problemi della vita quotidiana.

Un importante contributo nello sviluppo ulteriore delle teorie di Freud si deve a sua figlia Anna Freud, [I] [E1] [E2] [E3] [ES] [F1] [F2] con lei nasce negli anni 30 la psicoanalisi infantile e a Melanie Klein [I1] [I2] [F] [ES] [E1] [E2] un’altra pioniera dell’analisi infantile. A suo parere l’analisi è in grado di risolvere un’infinità di problemi dello sviluppo infantile ed è necessario battersi affinché la cura sia estesa a tutti i bambini, come vera e propria integrazione del percorso educativo. Anna Freud è in completo disaccordo con un’interpretazione di questo tipo. In quanto lei è molto più prudente della collega nei confronti dell’utilità di un’analisi precoce.

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Edurete.org Roberto Trinchero