Bioetica ed OGM di Domenico Gentile

- Origine, significato e modelli -

La bioetica [I10], [E1], è un sapere la cui definizione risente molto della prospettiva storica in cui ci si colloca.

Prospettiva storico –ermeneutica Individua cinque modelli:

  • modello della bioetica medica incentrato sulla tutela della vita umana;
  • modello della bioetica medica incentrato sulla relazione medico-paziente;
  • modello della bioetica medica incentrato sull’autonomia del paziente;
  • modello ecologista -catastrofista;
  • modello ecologista della responsabilità;
  • Le risposte a quesiti come: che cosa studia la bioetica? Quale deve essere la tipologia della relazione medico-paziente? Quale etica adottare per la bioetica?, differenziano i diversi modelli.

    Il modello della bioetica medica ,[E1] ovvero l’etica nell’ambito delle scienze della salute, vede iniziare la storia della bioetica con la storia dell’etica medica ( il Giuramento di Ippocrate del IV sec. a.C.).

    Le nuove possibilità tecnologiche della medicina fanno sorgere domande ed interrogativi che rappresentano l’aspetto di novità della bioetica.

    La ragione storica della bioetica, [I1], [E1], risiede nelle grandi conquiste della medicina di questi anni: “ il trapianto di organi, l’impiego delle tecniche rianimatorie, la lotta ai tumori, l’impiego dei vaccini per combattere le epidemie”.

    Sotto la spinta di queste scoperte l’etica medica viene stimolata a sviluppare nuovi ed interessanti capitoli. Più la medicina diventa efficace e potente, più le norme a tutela dell’individuo devono essere note e rigorose.

    Anche il modello storico-ermeneutico centrato sulla relazione medico-paziente interpreta la bioetica in continuità con l’etica medica, nel senso che l'oggetto del sapere bioetico è rappresentato dalle scienze della salute. [E10]

    Secondo S. Spinanti, l'inizio della bioetica sarebbe da associare all'emergere del principio di autonomia del paziente. Le radici della nascita della bioetica si possono quindi rinvenire nel lontano Codice di Norimberga (1948).[I1] (ILe radici prossime sono da ricondurre ad alcuni casi embl"ematici di sperimentazioni non etiche di cui, l'opinione pubblica americana, venne a conoscenza degli anni '70: il caso della Willowbrook State School, il caso del Jewish Chronic Disease Hospital e il caso del Tuskegee Syphilis Study.

    Alla Willowbrook State School, alcuni medici infettarono di proposito settecento bambini con il virus dell'epatite per studiare i processi immunitari. Il modulo di consenso era scritto in modo da costringere il genitore ad acconsentire, pena la non ammissione dei figli portatori di handicap alla scuola. Al Jewish Chronic Disease Hospital a ventidue anziani vennero iniettate cellule tumorali, senza richiedere il loro consenso. Ne caso del Tuskegee Syphilis Study, dal 1932 al 1972, seicento braccianti di colore vennero sottoposti ad uno studio per determinare gli effetti del corso naturale della sifilide: 400 di loro non vennero accurati né informati della natura della loro malattia, gli altri 200 sani costituirono il gruppo di controllo.

    Sulla scia dei casi americani, gli elementi di novità della bioetica sono rappresentati dal principio di autonomia e dal consenso pubblico. La bioetica allarga i propri confini per cui la qualità non è più determinata esclusivamente dal sapere e dal potere del medico, ma viene stabilita in modo dialogico insieme al paziente che partecipa alle decisioni con i suoi valori, nell'ambito del consenso sociale.

    I modelli ecologisti,[E1] interpretano la nascita della bioetica come momento di rottura con le etica medica, la bioetica è infatti un sapere volto a garantire la sopravvivenza della vita sulla terra, minacciata dall'avvento del progresso tecnologico. Il pericolo di minaccia causato dalla tecnologia accomuna le prospettive ecologiste, l'oggetto privilegiato di interesse è infatti per entrambi garantire la vita della biosfera. I due modelli si differenziano invece per la struttura del paradigma bioetico.

    " Con il dominio del pensiero e con il potere della civiltà delle tecniche, una forma di vita, l'uomo, è stato messo in grado di minacciare tutte le altre e quindi anche se stessa", Hans Jonas, 1993.

    L’identificazione della tecnologia come pericolosa è presente anche nella bioetica di V.R. Potter, oncologo che per primo ha coniato il termine di bioetica. In particolare, l'oggetto materiale della bioetica potteriana è il sistema medicina- ecologia, l'oggetto formale è la bioetica globale.

    Il concetto di bioetica globale [E7] è il punto di arrivo della filosofia potteriana, il cui punto di partenza è stato la definizione di bioetica come scienza della sopravvivenza e quindi ancora di salvataggio per garantire il futuro dell'umanità: " l'umanità ha bisogno urgente di un sapere che possa fornire la conoscenza di come usare la conoscenza per la sopravvivenza e per il miglioramento della qualità della vita " (V.R. Potter, 2000).

    Le continue modifiche che l'uomo ha portato all'ambiente, soprattutto negli ultimi decenni, per migliorare la sua qualità della vita, possono in realtà essere la causa diretta della sua estinzione precoce. La bomba atomica, l’uso di prodotti chimici in agricoltura sono solo alcuni dei dati che dimostrano come il progresso scientifico abbia potenzialità negative in grado di compromettere definitivamente il futuro dell'uomo.

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