Traumatologia e riabilitazione. Le cervicalgie di Teresa Beltramone

-Terapia riabilitativa-

La terapia riabilitativa

[I1] [I2] [F1]

La maggior parte dei pazienti con un’affezione discale cervicale, acuta o cronica, risponde al trattamento conservativo.

Questo trattamento conservativo è composto da due fasi:

1. il primo obiettivo è quello di alleviare il dolore e le contratture[I1] [F1] [E1] ;

2. prevenire la ricadute, agendo sui fattori in grado di provocarle e che sono sensibili alla chinesiterapia.

1. Fase antalgica-

[F1] [F2] [F3]

Immobilizzazione

È utile sia nella lesione acuta, dato che consente la guarigione dei tessuti molli lacerati, come il legamento longitudinale anteriore e l’anello fibroso, che nella degenerazioni discali croniche, poiché riduce l’infiammazione dei tessuti molli attorno alla radici nervose. [E1]

L’immobilizzazione mediante collarino [I1] deve rispettare l’atteggiamento antalgico o deve farlo in una posizione neutra o in leggera flessione, poiché questa posizione separa le faccette e apre i fori di coniugazione.

L’uso del collarino “standard”, metallico o in plastica [I1] , non è solo mal tollerato dal paziente, ma è sovente poco efficace per alleviare il dolore. Se viene mantenuto per un periodo prolungato, porta a un’atrofia ed a una rigidità delle parti molli.

Per queste ragioni è preferibile l’uso di un collarino morbido. [I1]

La durata dell’uso del collarino nelle lesioni acute deve essere di due o tre settimane, giorno e notte.

Se dopo questo periodo il paziente è abbastanza libero da sintomi, si dà avvio agli esercizi isometrici del collo e nelle due o tre settimane successive, si toglie il collarino.

Esercizi isometrici

Diretti al consolidamento della muscolatura paravertebrale [F1] [F2] [S1] e non ad aumentare l’ampiezza del movimento.

Questi esercizi si eseguono con trazione e rilassamento progressivi. [I1]

Verranno ripetute soltanto le contrazioni non dolorose e a partire da un punto ben tollerato. La durata sarà dai sei agli otto secondi con ripetizioni da tre a cinque volte.

Queste contrazioni rappresentano il primo passo per la mobilizzazione attiva del segmento cervicale. [E1] [E2] [I2]

Calore

Il calore applicato nelle sue varie forme (impacchi caldi, ultrasuoni [I1] [I2] [I3] ), arreca dei benefici poiché aumenta il flusso ematico verso i muscoli, diminuendo quindi l’ischemia e di conseguenza il dolore.

Massaggio

Il massaggio [I1] [I2] [I3] ha un effetto sedativo in seguito alla stimolazioni dei meccanorecettori. [F1]

La combinazione di massaggio-contrazioni isometriche [E1] provoca spesso una marcata riduzione del dolore. [F1]

Trazione

È indicata nelle mielopatie cervico-artrosica e in certe discartrosi cervicali.

Controindicazioni:

- affezioni ossee: osteoporosi, metastasi, mieloma e soprattutto l’esistenza di spondilite infettiva.

- Spondilite anchilosante e nelle manifestazioni vertebrali dell’artrite reumatoide. - Nelle affezioni neurologiche centrali o periferiche (midollari).

La trazione cervicale [I1] [E1] [E2] può essere applicata in diversi modi:

- trazione intermittente, tramite tavolo di trazione meccanica motorizzato.

- trazione continua, posizione seduta o supina. Le sedute hanno una durata di quindici minuti, con forze progressive;

- Autotrazione: la trazione applicata è quella del peso corporeo; questo tipo di trazione serve al paziente per effettuarla successivamente a casa sua. Viene applicata attraverso due sensori con il paziente in posizione seduta e la colonna in leggera flessione.

Manipolazione

Le manipolazioni [F1] sono una mobilizzazione forzata, che porta gli elementi dell’articolazione oltre il loro gioco volontario abituale, senza oltrepassare i limiti anatomici dell’articolazione. La scelta del senso e l’orientamento della manipolazione devono adempiere a due norme fondamentali:

-la regola del non dolore, la manipolazione [F1] deve essere consensuale al movimento che non è doloroso.

-la regola del movimento contrario, quando il movimento è bloccato in un senso non bisogna mai cercare di forzarlo; occorre, invece, forzare il movimento inverso.

E’ tuttavia raro che sia bloccata una sola direzione; le manipolazioni dovranno essere eseguite cercando le direzioni che rimangono libere.

Le manipolazioni [I1] sono forse la terapia più controversa, dato che le relative indicazioni devono essere estremamente precise ed eseguite da medici con una adeguata pratica ed esperienza. Infatti è possibile causare una serie enorme di effetti indesiderabili come la lesione articolare, il danno del nervo e del midollo, le lesioni vascolari e le fratture - lussazioni.

2. Fase rieducativa-

- Una volta che il paziente ha superato il periodo acuto e i sintomi e i segni fisici sono scomparsi, il paziente deve essere istruito sulla corretta postura[I1] e misure generali da adottare al fine di evitare recidive. [F1]

L’igiene del sonno[I1] è una delle misure più importanti.

La persona non deve dormire in posizione prona che richiede una postura di rotazione forzata. Un cuscino alto fa si che la testa sia in posizione di flessione estrema.

Il supporto ideale è un cuscino cilindrico [I1] di circa venti centimetri di diametro, che mantiene la colonna cervicale in posizione neutra sia in posizione supina che in decubito laterale.

L’ambiente di lavoro del paziente è importante affinché durante l’attività lavorativa non sia necessario adottare posture di estrema flessione, estensione o rotazione. Il lavoro che richiede l’iperestensione della colonna [I1] [E1] [E2] è particolarmente dannoso.

Devono essere evitati i movimenti bruschi del capo.

Durante il giorno fare frequenti esercizi del doppio mento che producono un’estensione assiale della colonna cervicale.

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero