Traumatologia e riabilitazione. Le cervicalgie di Teresa Beltramone

-Verifica e autovalutazione-

Come verifica e autovalutazione delle conoscenze acquisite, rispondere alla seguenti domande crocettando vero[ V ] o falso[ F ] e verificarne la correttezza nella sezione "soluzione".

1) L’assunzione di posizioni scorrette durante il lavoro, il sonno, dinamiche emotive, relazionali possono essere causa di dolori o alterazioni del rachide cervicale. [V] [F]

2) I sintomi patologici della cervicalgia interessano il braccio e l’avambraccio e la mano [V] [F]

3) I disturbi nella cervicobrachialgia si localizzano tra testa e torace[V] [F]

4) Le cervico - cefalgie non sono dovute ad alterazioni della muscolatura del collo. [V] [F]

5) Le manifestazioni dolorose dell’osteoartrosi sono legate all’ispessimento delle capsule articolare ed alla limitazione funzionale che ne consegue. [V] [F]

6) Quando il dolore di origine cervicale alla spalla, al braccio, alla mano o al capo, oltre che al livello del collo stesso, significa che non ci sono irritazione delle radici dei nervi spinali. [V] [F]

7) Nel “colpo di frusta” il rachide cervicale viene sottoposto ad una violenta sollecitazione subito seguita da un altrettanto violenta sollecitazione in iperflessione. [V] [F]

8) A livello chinesiterapico, per qualsiasi tipo di rachialgia, è utile sensibilizzare il soggetto a particolari tipi di postura antigravitaria. [V] [F]

9) I punti principali del trattamento chinesiterapico delle algie, in ordine cronologico, sono: esercizi di tonificazione della muscolatura del dorso e del collo con l’accorciamento del muscolo, allungamento e blanda mobilizzazione. [V] [F]

10) l primo obiettivo del trattamento conservativo è quello di alleviare il dolore e le contratture. [V] [F]

11) Il secondo obiettivo del trattamento conservativo è quello di prevenire la ricadute. [V] [F]

12) L’immobilizzazione è utile sia nella lesione acuta, che nelle degenerazioni discali croniche, poiché riduce l’infiammazione dei tessuti molli attorno alla radici nervose. [V] [F]

13) Il collarino “standard”, metallico o in plastica, se viene mantenuto per un periodo prolungato, non porta a un’atrofia ed a una rigidità delle parti molli. [V] [F]

14) Non è consigliato l’uso di un collarino morbido. [V] [F]

15) La durata dell’uso del collarino nelle lesioni acute deve essere di due o tre settimane, giorno e notte. [V] [F]

16) Il calore applicato nelle sue varie forme (impacchi caldi, ultrasuoni…), arreca dei benefici poiché aumenta il flusso ematico verso i muscoli. [V] [F]

17) La combinazione di massaggio-contrazioni isometriche provocano spesso una marcata riduzione del dolore. [V] [F]

18) Nell’autotrazione, la trazione applicata è superiore a quella del peso corporeo. [V] [F]

19) Le manipolazioni sono una mobilizzazione forzata, che porta gli elementi dell’articolazione oltre i limiti anatomici [V] [F]

20) Superato il periodo acuto e scomparsi i sintomi e segni fisici, il paziente deve essere istruito sulle misure generali da adottare al fine di evitare recidive [V] [F]

Soluzione

1) vero

2) falso

3) falso

4) falso

5) vero

6) falso

7) vero

8) vero

9) falso

10) vero

11) vero

12) vero

13) falso

14) falso

15) vero

16) vero

17) vero

18) falso

19) falso

20) vero

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Edurete.org Roberto Trinchero