Traumatologia e Riabilitazione. Fondamenti e componenti del movimento umano di Maurizio Balla

Funzioni, classificazione, anatomia e istologia ossea


Funzioni

L’apparato scheletrico [I1] [E3] [E4] [E5] [E6] [F1] [F2] [F3] [F4] [F5] [F6] [M2] è formato dalle ossa e dai tessuti connettivi associati, che comprendono cartilagini, tendini e legamenti, tessuti che verranno trattati nello specifico in altra sede. L’apparato scheletrico provvede al sostegno ed alla protezione del corpo e ne permette i movimenti.
L’osso, rigido e resistente, è ideale per sopportare il peso ed è l’elemento di supporto più significativo del corpo, oltre a proteggere gli organi che circonda nei diversi distretti del corpo umano. I muscoli scheletrici si inseriscono sulle ossa tramite tendini e la contrazione degli stessi muscoli determina il movimento delle ossa che, a sua volta, causa il movimento del corpo. Le articolazioni, che si formano dove entrano a contatto due o più ossa, permettono e controllano il movimento fra le ossa. Una cartilagine liscia ricopre le estremità delle ossa all’interno di alcune articolazioni, permettendo loro di muoversi liberamente. I legamenti connettono tra loro le ossa e ne prevengono i movimenti eccessivi.


Classificazione

Le ossa possono essere classificate in base alla propria forma come lunghe, corte, piatte o irregolari.

Ossa lunghe: hanno la loro caratteristica principale nel rapporto lunghezza/larghezza favorevole alla prima caratteristica. La maggior parte delle ossa degli arti sono ossa lunghe.
Esempi: Femore, Tibia, Omero.

Ossa corte: sono approssimativamente tanto larghe quanto lunghe, solitamente di forma cubica o rotondeggiante.
Esempi: Cuboide, Astragalo, Calcagno.

Ossa piatte: hanno una forma sottile ed appiattita e solitamente sono curve.
Esempi: Scapola, Sterno, Costa.

Ossa irregolari: hanno forma che non rientra in quelle esaminate nelle precedenti categorie.
Esempi: Vertebra, Palatino, Zigomatico.


Anatomia

Ogni osso in accrescimento consta di tre componenti principali. Una parte centrale detta diafisi, due estremità dette epifisi e una cartilagine di coniugazione. Tale cartilagine rappresenta la sede ove avviene l’allungamento dell’osso.
Quando l’osso smette di crescere, la cartilagine di coniugazione ossifica e viene chiamata linea epifisaria. La diafisi è composta di osso compatto, rappresentato principalmente da matrice ossea con scarse lacune.
Le epifisi sono costituite da osso spugnoso, che ha molti piccoli spazi o cavità nella matrice. La superficie esterna delle epifisi e formata da osso compatto. In corrispondenza delle superfici articolari le epifisi sono rivestite da cartilagine articolare.
La diafisi delle ossa lunghe possiede un canale midollare che contiene midollo osseo, costituito nell’adulto da midollo giallo. Nell’osso in accrescimento e nell’epifisi prossimale delle ossa lunghe dell’adulto è contenuto midollo rosso, sede dell’emopoiesi.
La superficie esterna dell’osso presenta il periostio, costituito da uno strato fibroso esterno e da uno interno costituito principalmente da osteoblasti e da pochi osteoclasti.
Nel punto di contatto di un tendine o di un legamento con l’osso, le fibre del legamento continuano con quelle del periostio. Alcune fibre, dette perforanti, penetrano dal periostio all’interno dell’osso e fissano più tenacemente tendini, legamenti e periostio all’osso.

Le ossa piatte non hanno né diafisi né epifisi; possiedono una struttura di osso spugnoso tra due strati di osso compatto. Le ossa corte e le irregolari possiedono una struttura simile a quella delle epifisi delle ossa lunghe.


Istologia

La matrice dell’osso maturo, in rapporto al peso, presenta circa il 35% di sostanza organica ed il 65% di sostanza inorganica ed è paragonabile al cemento armato: il collageno organico, come una sbarra di ferro, conferisce resistenza elastica alla matrice, mentre la componente minerale, come cemento, oppone resistenza alla pressione.
La matrice ossea viene prodotta dagli osteoblasti e distrutta dagli osteoclasti. La matrice ossea è organizzata in strati di sottili lamine sovrapposte, chiamate lamelle.

I due tipi principali di osso, in base alla struttura istologica, sono l’osso spugnoso e l’osso compatto.

Osso spugnoso: è formato da lamine raggruppate delle trabecole che sono orientate lungo linee di forza all’interno dell’osso.
Osso compatto: è maggiormente denso e presenta minori spazi rispetto a quello spugnoso. Le lamelle sono orientate intorno ai vasi sanguigni che penetrano nella sostanza dell’osso stesso.


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Edurete.org Roberto Trinchero