Giochi di costruzione e di movimento per i bambini della scuola primaria di Bianca Miglio

Le dimensioni dell'apprendimento.

La definizione del processo di apprendimento, mette in evidenza la natura processuale e continuativa dell’apprendimento, “poiché esso ha inizio dal livello percettivo sviluppandosi fino al pensiero complessivo; in tal modo il soggetto apprende quando intuisce come ristrutturare la situazione problematica, quando ne coglie le relazioni essenziali implicite e riorganizza il proprio campo di esperienza”(E. Frauenfelder,Educazione e processi apprenditivi, 1986). L’apprendimento è dunque definibile come un processo che coinvolge lo sviluppo cognitivo, la dimensione mentale, affettiva, relazionale e motivazionale di un soggetto, snodandosi per tutto il corso della sua vita; è uno strumento di sviluppo il quale, essendo soggetto a continue trasformazioni dovute al livello psico-cognitivo raggiunto dall’individuo, produce cambiamenti relativamente permanenti che dipendono così non dalla maturazione o dalle condizioni dell’organismo del soggetto stesso, ma si verificano a seguito delle esperienze che l’individuo compie durante il proprio percorso esistenziale. Quando si parla di apprendimento è inevitabile fare riferimento al concetto di conoscenza e al ruolo che essa svolge nei processi cognitivi; come sostiene J. H. Flavell, il soggetto accumula conoscenze di carattere metacognitivo, riguardanti il funzionamento del proprio processo cognitivo e di quello delle altre persone, i loro differenti compiti, gli obiettivi e le differenti esperienze cognitive in cui sono impegnate le conoscenze stesse. In tale ambito si deve effettuare una distinzione tra la conoscenza dichiarativa e la conoscenza procedurale: il primo genere riguarda i dati depositati nella memoria a lungo termine, mentre il secondo genere si riferisce ai processi consolidati in un sistema cognitivo. Al concetto di apprendimento sono anche strettamente correlati quelli di metaconoscenza, il quale consiste nella conoscenza dell’azione del conoscere, e di metapprendimento, il quale invece riguarda l’apprendere ad apprendere, ovvero il soggetto, attraverso meta apprendimenti, diviene cosciente del processo di apprendimento; l’individuo assume consapevolezza riguardo al fatto di essere un soggetto che apprende, e in quanto soggetto capace di controllare le sue modalità abituali di conoscere (L. Milani,Competenza pedagogica e progettualità educativa, 2000). Attraverso il metapprendimento e la metaconoscenza, gli studenti riescono a capire come essi apprendono, e come in generale, gli uomini costruiscono via via la nuova conoscenza. Oltre a riflettere sul concetto di apprendimento, è anche opportuno illustrare alcune correnti di pensiero, elaborate in ambito psicologico a partire dai primi anni del secolo scorso, il cui interesse è stato volto ai processi d'apprendimento, quali: il comportamentismo; il cognitivismo; il post-cognitivismo, legato al costruttivismo, contestualismo e culturalismo.

  • La scienza comportamentista, guidato da Watson e Thorndike, adotta come oggetto d'indagine i comportamento osservabile, contrapponendosi al metodo introspettivo precedentemente elaborato da W. Wundt, il quale prevedeva lo studio dell'esperienza conscia per comprendere il funzionamento della memoria e dei processi di apprendimento. Per gli scienziati comportamentisti, l'apprendimento pare attuarsi, in seguito alle interazioni tra individuo e ambiente, le quali producono delle modificazioni nel comportamento del soggetto stesso, in base dunque ad un condizionamento stimolo-risposta. In tale prospettiva, dunque, è lo stimolo ambientale che induce il soggetto a reagire, a modificare il proprio comportamento e ad acquisire nuovi dati ed informazioni.
  • La scienza cognitiva, a differenza del comportamentismo, sceglie come oggetto di studio il funzionamento dei processi mentali, considerati come qualcosa ancora da esplorare. Secondo tale ottica, l'apprendimento è determinato e influenzato dai processi mentali e dunque dallo studio delle attività cognitive, che consentono di ricevere, trasmettere e operare informazioni.
  • · Lascienza post-cognitiva, a differenza del cognitivismo che studia la mente “dall'interno” basandosi sulle rappresentazioni mentali del singolo, studia la menta “dall'esterno”, considerando l'importanza dell'influenza che i contesti culturali, spaziali e sociali esercitano sul funzionamento della mente stessa. Alla corrente post-cognitiva, appartengono le linee di pensiero del costruttivismo, del contestualismo e del culturalismo.
  • · Il costruttivismo, trova i maggiori riferimenti teorici nell'idea di “epistemologia genetica” di J. Piaget e nel suo principio di “costruttivismo genetico”, per il quale il luogo della conoscenza si situa nell'interazione tra il soggetto e l'oggetto. Il soggetto assume un ruolo attivo di adattamento ai contesti ambientali in cui apprende, apprendendo proprio attraverso la costruzione del mondo e delle esperienze. È così il soggetto che organizza il mondo utilizzando i processi mentali per cercare di creare le condizioni ottimali per intrattenere relazioni adattive con il mondo (J. Piaget,Lo strutturalismo, 1968; La spiegazione delle scienze,1976; L'epistemologia genetica, 2000).
  • · il contestualismo ha come rappresentanti studiosi J. Lave ed E. Wenger, i quali ritenendo che l'apprendimento derivi da specifiche forme di cooperazione sociale, rivolgono il loro interesse verso le forme di partecipazione sociale che forniscono il contesto appropriato per il compiersi dell'apprendimento. L'apprendimento risulta essere, così, un processo che si verifica all'interno di un preciso contesto storico-culturale e non in una mente individuale come ritengono i cognitivisti.
  • · Il culturalismo, ispirato al pensiero di L. S. Vygotskij, considera, in fine, l'importanza dell'influenza che, i contesti sociali e culturali condivisi, hanno sui processi di apprendimento. A tal proposito, J: Bruner, sostiene che il soggetto proprio attraverso i rapporti interpersonali costruisce le prime, basilari competenze, che secondariamente, interiorizza attraverso il pensiero e il ragionamento; dunque attraverso l'utilizzo di “amplificatori culturali” (precisi strumenti culturali, come la ruota, il cannocchiale e il linguaggio), un soggetto può sviluppare e potenziare le proprie capacità.
  • In ambito psicologico, possiede anche molta rilevanza, il concetto di metacognizione, proprio per quanto concerne le conoscenze rispetto al funzionamento dei propri processi cognitivi. Il concetto di metacognizione nasce in ambito cognitivista nei primi anni Settanta del Novecento, e l'elaborazione di una definizione del concetto stesso, risale a due autori quali, J. H. Flavell e successivamente anche A. Brown. Secondo Flavell, la metacognizione è la conoscenza e la consapevolezza che un soggetto acquisisce del suo funzionamento cognitivo e di quello degli altri; mentre per A. Brown, la metacognizione non consiste solo nella conoscenza del funzionamento del proprio processo cognitivo, ma anche in quell'insieme di meccanismi di regolazione e di controllo del funzionamento cognitivo stesso. A. Brown, completa il concetto di metacognizione, introducendo due componenti fondamentali, cioè la conoscenza metacognitiva e il processo di controllo. Nello svolgimento di attività metacognitive, il soggetto ricorre all'utilizzo e allo svolgimento di determinate funzioni che variano a seconda delle fasi dell'apprendimento: prima, durante e dopo.
    • ·Prima dell'azione apprenditiva, il soggetto ricorre alla funzione di pianificazione, che consiste nell'immaginare come procedere per risolvere un problema, e alla funzione di previsione che consiste nello stimolare il risultato di una strategia.
    • · Durante l'azione apprenditiva, il soggetto si dedica alla funzione del ragionamento, riflettendo sulla modificazione delle strategie, effettuando una gerarchizzazione delle informazioni e tentando di astrarre le informazioni dell'oggetto.
    • · Dopo l'azione apprenditiva, il soggetto svolge le funzioni di controllo (valutazione del risultato ottenuto in funzione dello scopo, valutazione della strategia, astrazione dell'informazione sul risultato delle proprie azioni e condotte di risoluzione), di transfer (trasferisce una strategia di soluzione di problemi da altri problemi della stessa complessità), di generalizzazione (generalizza una strategia a problemi di complessità differente), di mantenimento: stabilizza la strategia al momento della ripresa dello stesso problema.
    • In ambito pedagogico, il tipo di didattica che maggiormente favorisce lo sviluppo delle competenze metacognitive, è quella costruttivista; tale didattica promuove percorsi di costruzione di consapevolezza metacognitiva e di conoscenza di sé, attraverso l'attuazione di un vero e proprio lavoro mentale che coinvolge ed è influenzato dalle caratteristiche del soggetto in apprendimento, quali personalità, motivazioni, stili di apprendimento, stili di attribuzione, stili cognitivi, e che propone risultati in termini di maggior coinvolgimento, responsabilizzazione e autonomia nei processi di apprendimento.

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