Competenze comunicative e apprendimento linguistico di Daniela Fiorio, Annamaria Nigro

In classe: l’esecuzione del progetto

Imparare una lingua/apprendimento/grammatica/grammatica delle dipendenze/modello operativo/ proposta didattica 1/ esercitazione/proposta didattica 2/esercitazione

Il verbo, la parola per eccellenza, è il sasso nello stagno.

Quando il sasso piomba nell’acqua una serie di onde si irradia dal punto in cui è avvenuto l’impatto. L'effetto visivo è quello di cerchi concentrici che, a partire dalla sorgente, si espandono sulla superficie.

In questo primo momento si può sottolineare come, da un lato, il messaggio testuale non possa prescindere dal verbo, dall’altro, come sia necessario considerare il verbo l’elemento forte, propulsore dei legami sintattici e semantici all’interno della frase.

Il primo cerchio generato dalla caduta del sasso rappresenta il nucleo della frase, che comprende il verbo e gli elementi assolutamente indispensabili a completarne il significato. Per inserire nella metafora il tema della struttura argomentale del verbo, si può pensare al verbo zerovalente come al sasso il cui impatto con la superficie dell’acqua è sordo e secco e non causa schizzi, al verbo monovalente come al sasso che, cadendo, provoca lo schizzo di una gocciolina d’acqua, a quello bivalente come al sasso che ne provochi due e così via.

 

Sviluppando la metafora della “radianza[1]”, si può introdurre ora il concetto della potenza emessa dalla sorgente. Lo spazio tra un cerchio e l’altro diventa progressivamente più esteso a mano a mano che ci si allontana dall’origine dell’ onda, dal punto d’impatto.

 

Questo riferimento può essere utile a dimostrare quanto, procedendo verso i cerchi più periferici, i legami col verbo si affievoliscano. In questo momento si può introdurre il concetto dei “circostanti”, che hanno non hanno un rapporto immediato con il verbo, ma con un elemento del nucleo e, di seguito, il concetto delle “espansioni”, prive di contatto diretto con qualsiasi elemento del nucleo.

 

Non si può perdere l’opportunità di far emergere quanto perfetto sia l’ordine che regola la natura. Facile sarà l’assimilazione dell’armonia delle leggi della fisica a quella della disposizione sintattica all’interno della frase.

L’attenzione dei ragazzi sarà catturata dalla rappresentazione dei cerchi concentrici e dalla contemplazione della bellezza del fenomeno – si potrà loro mostrare una sequenze di fotografie suggestive, come quella riportata in copertina, facilmente reperibili in Internet, per coinvolgere anche la sfera emotiva[2] nell’esperienza di apprendimento.

Si potrà richiamare la loro attenzione su chi ha fatto piombare il sasso: questi potrà essere identificato con il parlante, che elabora il messaggio e che calibra la forza da imprimere all’azione comunicativa. Dalla sponda dello stagno, l’autore del tiro studia gli effetti, le posizioni da assumere, per generare il miglior gioco di cerchi possibile sullo specchio dell’acqua: sta elaborando una strategia, al pari di come si comporta l’emittente del messaggio nel definire una tattica comunicativa.

 

Esercitazioni per la verifica dell’efficacia dell’intervento didattico.

Verrà proposta ai ragazzi una serie di frasi con relativa rappresentazione grafica. I ragazzi dovranno “riempire” le bolle d’acqua all’interno delle onde concentriche secondo lo schema del verbo[3] zerovalente, di quello monovalente e così via.

 

Verrà fornito lo schema vuoto da riempire con gli elementi della frase proposta.

 

1. Esempio di uso dello schema con verbo monovalente

Il sasso che si immerge nel fondo dello stagno con un solo schizzo nel nucleo

 Frase: Mia figlia Caterina corre per gioco

2. Esempio di uso dello schema con verbo bivalente

Il sasso che genera due schizzi nel nucleo

 Frase: La sua amica Emanuela legge un libro di fiabe tutte le sere per addormentarsi


[1] Il concetto di radianza può anche essere sviluppato rimanendo nel campo dell’osservazione indiretta della natura: si può pensare al calore del sole o di una fonte luminosa e – perché no? – si può elaborare anche una proposta didattica basata sulla metafora del sistema solare, che aiuterebbe a lavorare sull’idea di centralità del verbo, mentre le orbite ellittiche dei pianeti costituiscono la disposizione concentrica degli elementi extranucleari.

[2] Si considerino gli studi sulle interazioni tra la sfera cognitiva e quella emotiva (Mischel, 1999; Higgings)

[3] Per gli schemi i del verbo si può usare il dizionario a base argomentale Sabatini – Coletti  (2008)

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero