La nascita dei fascismi in Italia e Germania di Daniela Raimondo (raimondopatrucco@libero.it), Valter Balzola (), Rossana Denicolai ()

NAZISMO

Si è visto che la sconfitta della grande guerra fu pagata a caro prezzo dalla Germania, messa in ginocchio e ridicolizzata dai vincitori con il trattato di Versailles. Nonostante la proclamazione della Repubblica di Weimar, il Paese era disastrato dalla fame, dalla disoccupazione, con l’inflazione a livelli talmente spaventosi da ridurre il marco a mera carta straccia.

I tumulti di piazza e i disordini erano all’ordine del giorno e il governo appariva troppo debole per poter arginare la protesta e le insurrezioni che rendevano sempre più concreto lo spettro di una rivoluzione filo-bolscevica.

In questo quadro angosciante e caotico, si inserisce un reduce di guerra di origine austriache, Adolf Hitler, sconvolto da una sconfitta attribuibile, nei suoi pensieri, al tradimento degli ebrei e dei comunisti, da lui considerati i veri nemici del popolo tedesco.

Nel luglio 1919 il giovane Hitler entrò in contatto con il partito dei lavoratori tedeschi, un piccolo gruppo nazionalista di estrema destra; dopo aver scritto sul settimanale del partito, il Völkischer Beobachter di Monaco, ed aver “ufficialmente” esposto in una birreria il suo programma fondato su teorie razziali, il 10 luglio 1921 Adolf Hitler fu nominato capo del movimento, che era stato ribattezzato "partito nazional-socialista dei lavoratori tedeschi".

L’emblema della formazione divenne la svastica, un’antica immagine della tradizione indoeuropea simboleggiante la fortuna, nota nella religione nordica per essere legata al Sole e rappresentante Thor, il Dio del Fulmine (secondo numerose teorie occulte la svastica era il simbolo esoterico più importante, indicato come l’emblema della razza ariana).

Il partito fu anche organizzato militarmente, attraverso la nascita delle SA (squadre d’assalto), i gruppi paramilitari nazisti, diretti dal comandante Ernst Rohm, che vennero impiegati da Hitler e dai suoi seguaci nel cosiddetto putsch di Monaco.

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