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La Zecca

La Zecca Negli anni dal 1687 al ‘90 Newton, mentre procedeva alla correzione della prima edizione dei Principia, iniziò la sua partecipazione attiva alla vita politica che allora era diventata piuttosto burrascosa per gli scontri tra cattolici e protestanti: la rigidezza dei primi, rappresentati dal re Giacomo II, rischiava di intaccare profondamente la libertà di pensiero propugnata dai secondi (sostenuti dal Parlamento) e tenuta in altissima considerazione da Newton stesso.
Egli pertanto venne nominato deputato in rappresentanza dell’Università di Cambridge presso il Parlamento a Londra.
In questa occasione conobbe e diventò amico del filosofo John Locke EN1 ES1 ES2 , con cui ebbe numerose discussioni su problemi teologici da cui traggono origine le opere teologiche di Newton: egli sentiva questa materia talmente consona a sé che Locke stesso affermò la sua conoscenza in quel campo essere superiore a quella di tutti i teologi del suo tempo.
A Londra ritrovò anche Charles Montague, conosciuto qualche anno prima all’Università di Cambridge e interessato ad una carriera politica.
In quegli anni, avendo perso l’adorata madre nel 1679 e probabilmente per l’enorme impegno profuso in tante direzioni, oltre che per le controversie che l’avevano assai amareggiato, Newton contrasse un forte esaurimento nervoso dal quale si riprese grazie anche alle pur poche ma importanti amicizie: infatti nel 1696 Montague, divenuto Cancelliere dello Scacchiere (ossia ministro delle Finanze), lo fece nominare Direttore della Zecca di Londra dove in tre anni giunse al grado massimo di Governatore EN2 EN3.
In queste funzioni si applicò con il consueto zelo sia organizzando e conducendo a buon fine una riforma monetaria (studio di nuove leghe, metodi per il controllo del tasso d’oro e d’argento, nuovi progetto e costruzione di nuovi macchinari per la coniatura) sia perseguitando con severità i falsari.

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