Le centrali idroelettriche di Mirco Marengo (INSERIRE MAIL), Maurizio Peano (IDEM), Garnero Alberto (garnero.alberto@tiscali.it)

CENTRALI IDROELETTRICHE

CENTRALI IDROELETTRICHE

 

 

Iniziamo con il parlare delle dighe, una domanda che ci può nascere spontanea è: perché si costruisce una diga? La risposta è abbastanza semplice, l’energia posseduta dai fiumi è in relazione alla loro pendenza, infatti, aumenta con il maggior dislivello. Tuttavia proprio i corsi con maggior dislivello sono quelli che hanno lo svantaggio di presentare un regime di portata troppo variabile in relazione alle stagioni e alle precipitazioni atmosferiche.

 Si presenta quindi la necessità di immagazzinare l’acqua in grandi bacini per garantire la continuità e la regolarità della produzione dell’energia elettrica. Altri scopi cui si può prestare un bacino artificiale sono, i rifornimenti idrici delle città e per l’irrigazione delle campagne; essi inoltre impediscono le piene improvvise. Per questo insieme di motivi, la formazione di bacini artificiali spesso capovolge l’economia delle regioni in cui esse sono costruiti.

Altre domande che possono nascere possono essere per esempio, dove deve essere costruita una diga? Quanto larga deve essere la diga? Quanto alta deve essere? Ed infine quanta acqua deve fermare alle sue spalle? Nel rispondere a queste domande si scopre che si possono costruire diverse tipologie di dighe, ciascuna adatta in particolari condizioni. Dopo aver definito la struttura migliore rispetto alle nostre esigenze, si passa al problema pratico di come costruire la diga. Poniamo di aver risolto il problema della reperibilità del materiale da costruzione, un giorno, parlando con il nostro geologo di fiducia, scopriamo che le montagne non sono tutte uguali e che la roccia non sempre ha le caratteristiche ottimali per appoggiarci un muro e quindi bisogna rimediare a questo. Poi parlando con il nostro muratore di fiducia scopriamo che il calcestruzzo solidificandosi si comporta in modo strano e quindi dobbiamo pensare anche a questo e ad un altro milione di altri piccoli problemi che alla fine rendono ogni diga una storia a sé.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Edurete.org Roberto Trinchero