La Geomorfologia di Stefano Quadro (stefano.quadro@libero.it), Astrid Pizzo (astrid.pizzo@gmail.com)

Le strutture carsiche di superficie.

Pur esistendo rapporti funzionali strettissimi tra strutture epigee e strutture ipogee è possibile semplificare la trattazione separando le prime dalle seconde.[ES1] 

Trattando le forme di superficie si possono ancora individuare forme minori e forme maggiori dal punto di vista dimensionale.

Le microforme [IT1]  hanno assunto il nome di Karren (dal tedesco); si tratta di piccole scanalature in roccia nuda, impronte o solchi prodotte da dissoluzione in superficie. In alcuni casi i karren sono ricoperti da vegetazione e suolo. [EN1]  

Le doline.

Tra le macroforme [IT2]    abbiamo le doline; si tratta di conche chiuse a formare dei bacini che si riempirebbero d’acqua se le pareti non fossero permeabili. L’acqua viene assorbita e incanalata in un sistema di grotte sotterraneo. Spesso queste fratture percolanti sono coperte dal suolo e difficilmente individuabili. Le dimensioni sono comprese tra i 10 m e i 1000m di diametro con profondità fino a 200 m. [EN2]  [ES2]  [IT3] 

I polje.

Sono forme carsiche chiuse molto grandi (anche diversi chilometri). Un polje tipico presenta un fondo piatto e orizzontale che si raccorda bruscamente con dei versanti relativamente ripidi. In corrispondenza del punto di raccordo numerosi inghiottitoi orizzontali assorbono l’acqua meteorica indirizzandolo in profondità. I polje attivi si allagano stagionalmente quando gli inghiottitoi non riescono a smaltire l’abboindante carico di acque. A causa dell’inondazione stagionale il raccordo tra fondo e versanti rimane brusco; questo perché la corrosione marginale provoca l’arretramento del versante al fondo del quale non sono rari i crolli repentini di roccia. [EN3]   [ES3]

Le valli carsiche.

Propriamente una valle non è una forma carsica ma il risultato dell’azione erosiva di acque superficiali. Ciononostante in territori carsici si trovano valli sia percorse da fiumi sia asciutte. Dove vi è un fiume l’alveo è sede di corrosione accelerata a spese delle rocce calcaree.

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