Autori e autrici del Romanticismo europeo di Laura Bogiatto (laurabogiatto@alice.it) ,Daniela Arduino (arduino.daniela@libero.it), Barbara Morelli (shitzy@alice.it),Susanna Jaffei (jaffs@hotmail.it)

LEOPARDI:l'Infinito

Questa poesia fu scritta a Recanati nel 1819 e pubblicata per la prima volta nel 1825. Insieme ad altri cinque componimenti forma il gruppo dei “piccoli idilli”. Il poeta si siede su un colle, dietro una siepe che gli limita la vista dell’orizzonte. Proprio perché gli occhi non possono vedere, l’immaginazione prende il sopravvento e il poeta si raffigura uno spazio senza confini, pervaso da un silenzio e da una quiete “sovraumani”. Ma il suono del vento fra gli alberi fa cambiare il corso dei suoi pensieri: all’idea dello spazio infinito si affianca quella del tempo, passato e presente, e dell’eternità. All’infinito spaziale si è aggiunto quindi quello temporale. In questo sentimento di infinito la mente del poeta si perde e il perdersi provoca in lui una sensazione di dolcezza e di piacere. Alla base dell’idillio c’è la convinzione leopardiana, propria di quegli anni della sua vita, che il desiderio di infinito sia istintivo nell’uomo (la cui vita è invece finita, circoscritta nello spazio e nel tempo) e che quindi tutto ciò che è indefinito (come l’idea di uno spazio senza confini) provochi piacere. Anche la poesia nasce soprattutto dall’evocazione di oggetti indefiniti, che provocano sensazioni vaghe e imprecise. [I20]
Una simile concezione dell’infinito e del piacere che esso crea nell’uomo fa di questo Canto uno dei pochi luoghi dell’opera di Leopardi in cui il poeta esprime un atteggiamento sereno e non disilluso di fronte alla vita. [I21] [D12] [E12]

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Edurete.org Roberto Trinchero