La pubblicità nel Web di Stefania Paradiso

Comunicazione di massa

Per società di massa si intende quella società nella quale la maggioranza della popolazione partecipa attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo dei beni, nonché alla vita politica e culturale attraverso l’uso dei mezzi di comunicazione.
Due furono le principali condizioni che portarono alla nascita della società di massa: l'industrializzazione[E] [SP][FR]e il fenomeno connesso dell’urbanizzazione.[E]

A fine Ottocento la comparsa di nuovi mezzi di comunicazione incise in profondità sulla cultura popolare delle città e delle aree rurali. I nuovi media nacquero non soltanto e non tanto con fini di influenza ideologico-educativa, quanto con fini commerciali: diretti (la vendita di massa) e indiretti (la pubblicità). Tra questi furono importanti i giornali popolari, diretti cioè alle masse proletarie nelle grandi città, che facevano affidamento sulla estrema semplicità di linguaggio e richiedevano quindi un bassissimo livello di istruzione per essere letti e compresi.
Il fine dichiarato di questi yellow papers “giornali gialli”, come erano chiamati dalla carta scadente su cui erano stampati, era vendere più possibile e quindi realizzare anche i massimi introiti pubblicitari, in quanto naturalmente la pubblicità preferiva i giornali ad alta tiratura per diffondere i suoi messaggi: questo però non impedì di utilizzarli per spregiudicate operazioni politiche.
Allo sviluppo della cultura di massa, ci furono diverse reazioni. Da parte dei gruppi dirigenti politici e imprenditoriali fu ben accolta la possibilità di utilizzare i media e gli sport spettacolari come veicolo di propaganda nazionalista, di penetrazione di modelli di comportamento borghese tra le classi popolari, di uniformazione accelerata dei costumi e delle mentalità tra masse provenienti dalle aree più diverse. Enti statali e gruppi privati dedicarono notevoli energie alla propaganda patriottica attraverso il cinema, i manifesti murali, lo sport.
Contemporaneamente però la cultura dominante dimostrava in genere verso il cinema, il giornalismo popolare e lo sport un disprezzo radicale. Per il movimento operaio si può notare un’oscillazione analoga: da un lato la diffidenza nei media e negli spettacoli sportivi, strumenti delle classi dominanti per riguadagnare il controllo ideologico delle masse popolari, d’altra parte però ginnastica e sport venivano usati anche dal movimento operaio per i propri fini propagandistici.

Gli anni ‘20 e ‘30 sono caratterizzati da una profonda trasformazione culturale connessa con l’emergere dei mezzi di comunicazione di massa che applicavano moderne tecnologie alla formazione dell’opinione pubblica e alla diffusione massificata del messaggio culturale.

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa divenne impetuoso a partire dalla Prima Guerra Mondiale[E][SP][FR]:i giornali a larga tiratura, il cinema, l’industria discografica, l’editoria, le nuove compagnie radiofoniche, divennero un settore economico, non solo di crescente influenza sociale, ma anche fonte di ricchezza e di profitti, una vera e propria industria definita come “industria culturale”.
Il suo sviluppo è uno dei tratti distintivi e nuovi del ‘900. La Prima Guerra Mondiale diede un impulso alle comunicazioni di massa. La tecnologia della raccolta e della trasmissione delle informazioni (radio, tecniche fotografiche e cinema) ebbe una rapida crescita in rapporto alla guerra.
Fu la guerra a permettere alla radio, inventata nel 1897, di sviluppare in pochi anni le sue grandi possibilità e di diventare un mezzo di comunicazione in tutto il mondo già dagli anni ‘20. Inoltre si sviluppò al massimo la propaganda volta a sostenere il morale non solo delle truppe al fronte, ma delle intere società coinvolte e fece penetrare gli ideali patriottici in settori sociali poveri finora rimasti estranei.
Le tecniche della pubblicità, giornalismo, cinema e sport vennero sfruttati ampiamente dagli stati belligeranti che non si fecero scrupolo di utilizzare anche gli aspetti più deteriori di questi mezzi per ottenere la massima efficacia propagandistica.
Così il divismo venne messo al servizio della guerra in America dove i divi più in voga come Charlie Chaplin tennero comizi patriottici nelle città.www.clown-ministry.com

The great didactor

In Italia il leggendario Maciste venne rivestito in film mitologici di panni militari e mandato a combattere contro gli austriaci.
Una complessa rete di rapporti collegati a precisi interessi economici univano la radio e l’industria discografica(RCA), cinema e giornalismo, giornalismo ed editoria libraria.

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