La condizione della donna nella famiglia dall'antichità ad oggi di Enrica Iozzi (iozzi@fauser.edu), Emanuela Coppa (ema@s-edp.it)

Conclusioni

Abbiamo dunque analizzato il ruolo della donna la nascita della famiglia attraverso i secoli: da una concezione della donna come materfamilias, sottomessa all’uomo, si è avuto, nel corso del tempo, una emancipazione femminile.

Nel periodo greco e romano la donna era sottomessa all’uomo, prima al padre, poi al marito e non aveva né diritti, né grande possibilità di movimento, era essenzialmente relegata in casa. Abbiamo sottolineato come la civiltà Egizia, prima, costituisse un unicum, in quanto le donne egizie godevano di diritti e avevano la possibilità di lavorare come l’uomo.

Le donne, già a partire dal Medioevo, lavoravano nelle botteghe, anche se il loro ruolo principale continuava ad essere nella famiglia e nel matrimonio. C’erano diverse tipologie di donne, dalla Vergine Maria e la dama dell’amor cortese, soggetti di culto da parte dell’uomo, alla donna aristocratica, monaca e impiegata in bottega e in campagna. I matrimoni erano in genere combinati dai genitori e non erano dunque basati sull’amore, ma sulla convenienza economica. Il compito principale della sposa era quello di garantire alla famiglia eredi e successori, tramite i quali trasmettere nome e ricchezze.

Nel periodo moderno si ebbero importanti cambiamenti: grazie alla stabilizzazione demografica, dovuta alla diminuzione della mortalità, si accelerò il passaggio dalla famiglia, intesa come unità di produzione economica, alla famiglia intesa come unità di tipo emozionale. La condizione della donna, cui era riconosciuto un ruolo essenziale nell’educazione della prole, non ebbe mutamenti significativi. Il Codice napoleonico fondò il diritto di famiglia, che riconosceva la dipendenza delle donne dall’autorità del marito.

Abbiamo poi visto come, a partire dal ‘900, fino ad oggi, ci siano stato importanti cambiamenti. In particolare abbiamo analizzato il caso italiano, quello sicuramente più vicino a noi e ai nostri studenti. Il modello della famiglia tradizionale si sta sgretolando, per la generale emancipazione culturale in particolare delle donne. C’è un aumento progressivo di diverse strutture familiari, nascono le “nuove famiglie” e prende sempre più corpo la soggettività. La società attuale va verso una separazione dei beni, una individuazione dei bisogni e una conseguente personalizzazione dei consumi. Il Nuovo Diritto di famiglia, come abbiamo visto, ha segnato lo smantellamento della figura padre- marito che imponeva l’autorità sugli altri membri della famiglia. Oggi, in particolare, i rapporti tra i sessi non sono più costretti nel recinto dei ruoli tradizionali, né garantiti da norme stabili; le relazioni amorose diventano elettive, fondate esclusivamente sulla scelta personale. Le donne diventano sempre più emancipate culturalmente e spesso vivono da sole, creando delle famiglie unipersonali.

   9/9   

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Edurete.org Roberto Trinchero