Costruire un Business Plan di B. Boffa, O. Maroni, B. Paccò, R. Rossetto, F. Venuti (barbara.boffa@libero.it)

Fase 10: proiezioni economico-finanziarie dell’impresa

Occorre precisare che chi si appresta a promuovere una scelta o un’iniziativa imprenditoriale comincerà le proprie valutazioni verificando le ipotesi iniziali con i riscontri contabili degli esercizi precedenti, ove disponibili, e con le proiezioni che sarà possibile elaborare per il futuro. Solo in un secondo momento amplierà le proprie valutazioni con l’analisi del mercato e delle strategie di marketing impiegabili, elaborando un piano i vendita da cui deriveranno il piano degli investimenti, il piano organizzativo dei fattori produttivi e, in ultima analisi, la verifica delle risorse finanziarie disponibili e da acquisire.

Si è deciso tuttavia di inserire questa parte alla fine del nostro progetto dal momento che vogliamo attribuire alle proiezioni contabili il ruolo di verifica dell’adeguatezza delle considerazioni formulate nella parte descrittiva precedente. Ciò ci consentirà di separare concettualmente gli obiettivi (descrivibili tramite le parole) dai risultati (rappresentabili numericamente).

Inoltre non esiste differenza tra le proiezioni elaborate per ottenere un finanziamento bancario e quelle predisposte da chi si appresta a promuovere una scelta o un’iniziativa imprenditoriale.

Per quanto riguarda le possibili tecniche utilizzabili per le nostre proiezioni, non esiste un modello da seguire per le nostre elaborazioni, in cui inserire i nostri dati contabili di partenza e ottenere delle previsioni accurate, valido per tutti i casi e per tutte le imprese. Affinché le nostre proiezioni siano il più possibile precise occorrerà dedicare il più ampio spazio possibile alle valutazioni soggettive e di merito che possono essere effettate solo da chi ha precedentemente svolto un’approfondita analisi del progetto e dell’impresa.

I principali fattori che dovranno essere tenuti presenti nella valutazione dell’impatto economico [it] [it] del nostro progetto, sono:

  1. analisi di dettaglio: una buona analisi di dettaglio è il primo indice dell’accuratezza del nostro progetto imprenditoriale. Uno degli errori più frequenti nella predisposizione di un business plano è infatti quello di effettuare una stima forfetaria dei fabbisogni complessivi. Non si tratta di essere in grado di prevedere avvenimenti straordinari, quanto di sforzarsi di ipotizzare tutte le tipologie ordinarie di componenti reddituali che potranno caratterizzare la gestione.

  2. certezza dei costi [it] : la certezza dei costi è dunque l’imprescindibile punto di partenza per analizzare qualunque nuova iniziativa imprenditoriale (ma non soltanto queste). Mentre i futuri ricavi sono indubbiamente una variabile più aleatoria, i costi, in particolar modo quelli fissi ma anche i variabili e i semivariabili, sono molto più concretamente prevedibili e stimabili. Occorrerà iniziare la nostra analisi prendendo in considerazione, separatamente, le spese per immobilizzazioni e le spese di gestione vera e propria.
    ► Le spese per immobilizzazioni riguardano sia la costituzione della società sia l’acquisizione di tutti i fattori produttivi (macchinari, impianti, arredi e attrezzature, eventuali immobili, software, brevetti) indispensabili per l’avvio dell’attività. Tali fattori, tenuto conto della loro utilità pluriennale, incideranno nel nostro bilancio aziendale per una misura pari alla loro quota di ammortamento.
    ► Per le spese di gestione dovremmo invece prendere in considerazione, ad esempio, gli oneri finanziari correlati a investimenti quali operazioni a medio lungo termine bancarie o di locazione finanziaria, per le quali dovremo essere in grado di calcolare i costi che saranno a nostro carico. Vi saranno poi da stimare tutta una serie di costi valutabili con buona approssimazione, come ad esempio le utenze varie, e un’altra serie di costi stimabile invece in misura proporzionale ali ricavi, ad esempio gli acquisti per materie prime;

  1. prudenza nella stima dei ricavi [it]: alla base della nostra scelta non può mancare un’analisi, più o meno approfondita, del mercato di riferimento. Indipendentemente dal settore in cui la nostra impresa opera o opererà, dovremo valutare le possibilità concrete di inserimento per la nostra iniziativa, allo scopo di attribuire un valore anche numerico alla quota di mercato che il nostro progetto potrà conseguire. Avremo così un’idea di quello che potrà essere il giro d’affari, in termini di fatturato, della nostra impresa, quello che rappresenterà in altre parole il nostro obiettivo di regime, e sarà sulla base di questo obiettivo che andremo ad acquisire i necessari fattori produttivi. Tutto ciò sempre tenendo conto che il principio a cui ispirarsi è quello della prudenza nella stima dei ricavi;

  2. verifica del punto di pareggio [it] [it] [en] [en] [es] [es] [fr] [fr]: nel momento in cui stimiamo i ricavi, avremo modo di calcolare anche quello che è il punto di pareggio (break-even point) della nostra impresa. È questo l’elemento, diverso ovviamente da un’impresa all’altra, che ci indica quale sia il valore minimo di fatturato che la nostra attività dovrà raggiungere per coprire tutti i costi. Al di sotto di questo valore, chiuderemo in perdita, al di sopra entreremo in un’area di guadagno. Il punto di pareggio, come detto, è variabile a seconda delle differenti attività e risente in maniera consistente dell’incidenza dei costi fissi. Tanto più questi sono elevati, tanto più alto è il nostro break-even point

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Edurete.org Roberto Trinchero