La prevenzione HIV di Manuela Letizia

Donne e HIV

Il problema riguardante l’infezione da HIV nelle donne è di particolare rilevanza perché esse sono i soggetti più a rischio di contagio per vari motivi, legati ad ordine biologico e culturale. Oltre a ciò si deve sapere anche che, nel caso di gravidanza, la donna HIV-positiva può trasmettere il virus al feto se non assume dei farmaci antiretrovirali; il bambino può, infatti, essere contagiato durante la gestazione oppure nel corso del parto.

Perchè le donne rischiano di più

Le donne sono i soggetti più a rischio nel contagio. Le cause sono da rintracciare nelle caratteristiche del loro sesso, in motivi di ordine biologico:

  • la conformazione della vagina, che determina un contatto più prolungato con lo sperma;

  • lo sperma contiene una concentrazione maggiore di virus rispetto alle secrezioni vaginali;

  • nella mucosa vaginale e nell’ano, spesso sono presenti micro lesioni che possono facilitare l’ingresso del virus.

Anche motivi di ordine culturale sono la causa di maggiori rischi per le donne, in quanto:

  • i partner ritengono i rapporti sessuali non protetti come forme di fedeltà e fiducia;

  • le differenze tra metropoli e piccoli centri e le diverse tradizioni culturali pesano sui comportamenti femminili;

  • non sempre è facile per le donne chiedere ai partner di usare il profilattico nel rapporto sessuale;

  • ci si imbarazza nell’acquistare i profilattici e nel tenerli con sé.

Condizioni come l’emarginazione, la dipendenza economica, la non emancipazione nella coppia, fanno sì che la donna abbia poche possibilità di scegliere in modo autonomo sulla propria vita sessuale e quindi sull’uso dei preservativi.
Ricordiamo che l’unico modo per accertare la presenza del virus, se si è state esposte ad un rischio di contagio, è quello di sottoporsi ad un prelievo di sangue per effettuare i test HIV. Se nel sangue sono presenti anticorpi Anti-HIV, allora si è sieropositivi ma si può vivere per diversi anni senza i sintomi, però si può anche trasmettere il virus ad altre persone.
Non si rischia di trasmettere il virus, o di contrarlo con: la tosse, gli starnuti, i baci, gli abbracci, le lacrime il sudore, le strette di mano o donando il sangue ad altri se non si è portatori del virus, usando gli stessi servizi igienici, dalle punture di insetti, toccando maniglie, usando gli stessi piatti e bicchieri, posate e asciugamani.
Alcune procedure estetiche possono determinare invece dei rischi producendo fuoriuscite di sangue essendo effettuate con aghi e oggetti taglienti; queste possono verificarsi:

  • dall’estetista;

  • nei centri di piercing;

  • dal dentista;

  • in centri di agopuntura;

  • nei centri di massoterapia e trattamenti sclerosanti.

Quando ci si reca in questi centri è bene chiedere e pretendere che vengano usati aghi nuovi e sterilizzati; naturalmente anche a casa è bene seguire norme igieniche e dunque non scambiarsi spazzolini, rasoi, depilatori con ago.
Ma l’HIV, come abbiamo già visto, non è il solo virus che si può trasmettere per via sessuale; vi sono altre trenta malattie definite “sessualmente trasmissibili”. E’ sbagliato pensare che con il “coito interrotto” non si trasmetta il virus oppure facendo uso della pillola anticoncezionale o il diaframma o la spirale. Lacerazioni vaginali causate da altre patologie possono aumentare i rischi dei contagi ed effettuare lavande vaginali, dopo i rapporti sessuali, non diminuisce le possibilità di contrarre l’infezione in quanto, lo sperma, viene spinto maggiormente nella vagina e con esso il virus. I lubrificanti oleosi non devono essere usati perché facilitano la rottura dei preservativi (che devono essere cambiati dopo ogni rapporto sessuale e devono essere applicati sul pene in erezione prima dalla penetrazione in vagina o nell’ano). I lubrificanti a base di acqua non indeboliscono invece i profilattici, quindi possono essere usati, a differenza di creme e lozioni che trattano le infezioni funginee.
Se una donna scopre di avere contratto il virus HIV deve cominciare a curarsi subito per non sviluppare l’AIDS e, soprattutto, non trasmettere il virus ai propri figli (se è incinta o se sta allattando), anche perché, se non si cura, si ammala e muore più velocemente rispetto agli uomini poiché la carica virale delle donne è differente, ne basta la metà per sviluppare l’AIDS nello stesso tempo di un uomo. Se non sa di aver contratto l’HIV, può insospettirsi se nota problemi vaginali come ulcere e infezioni funginee che non passano dopo le prime cure. Il cancro alla cervice dell’utero, i condilomi genitali e il Sarcoma di Kaposi, sono problemi che si manifestano molto più facilmente in donne infette.

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Edurete.org Roberto Trinchero