Traumatologia e Riabilitazione. L'instabilità anteriore di spalla di Marco Bonfante (marfante@tiscali.it)

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Le instabilità di spalla comprendono un’ampia gamma di condizioni patologiche, i cui estremi sono rappresentati, da un lato, dalle condizioni caratterizzate esclusivamente da episodi di lussazione recidivante, secondarie ad eventi traumatici di varia entità e dall’altro dalle condizioni in cui l’instabilità si manifesta, con episodi di fugace sublussazione causata da movimenti che superano di poco la normale escursione articolare.
Tra questi due estremi, si inseriscono una serie di situazioni miste in cui prevalgono le lussazioni o le perdite di contatto parziale dei capi articolari glenoomerali.[I1] [I4] [D1] [F1] [E3]
Molto spesso è difficile determinare se quella che il soggetto riferisce è una vera lussazione o una dislocazione parziale, più o meno marcata.

In linea generale, sono da considerarsi episodi di lussazione quelli in cui la riduzione della dislocazione è effettuata da altre persone, medici o non. Quando il soggetto riesce a ridurre da solo la dislocazione, si tratta di solito di perdita della congruità articolare, sebbene non si possa escludere, anche in questo caso, che si tratti di una lussazione. Ciò vale soprattutto in presenza di una storia di numerose dislocazioni, in cui queste possono essere favorite da marcate alterazioni anatomiche della cavità glenoidea e/o della testa dell’omero, tali da consentire una facile riduzione della lussazione.

Le distorsioni sono caratterizzate da dolore improvviso alla spalla, con sensazione di transitoria, ma modesta dislocazione della testa omerale, che si verifica generalmente in direzione anteriore a seguito di movimenti di abduzione, flessione e extrarotazione.


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