Traumatologia e Riabilitazione. Artrosi dell'anca di Claudia Danni

MECCANICA DELL'ARTICOLAZIONE COXOFEMORALE [I1] [ES1]

I movimenti principali permessi dall’articolazione dell’anca sono: flessione, estensione, adduzione [E1] [E2], abduzione, rotazione esterna ed interna della coscia. [I1] [I2] [I3] [E1] In posizione eretta, sono in primo luogo possibili i movimenti sul piano sagittale, sotto forma di flessione dell’anca, sollevamento della coscia, sollevamento del ginocchio o sottoforma di un’estensione dell’anca e di un’adduzione della coscia. Il legamento di Bertin impedisce l’eccessiva estensione della coscia all’indietro, che in media è pari a solo 13° circa.

Se nella posizione verticale ci si limita a compiere un semplice movimento di flessione ed estensione solo nell’articolazione dell’anca, quindi senza flettere il ginocchio, la coscia può venir sollevata di circa 80°. Se la proiezione in avanti della coscia viene eseguita a ginocchio flesso, l’antiversione può ancora venir aumentata a 120°, poiché viene a mancare l’azione bloccante dei muscoli flessori posti sulla faccia posteriore della coscia.

La coscia, in posizione eretta, può essere abdotta [E1]sul piano frontale fino a 40-60°, il che significa che l’ampiezza di tale movimento delle due gambe è di 80°, aumentabile a 120°. Se l’articolazione coxofemorale viene flessa leggermente, l’ampiezza dell’abduzione aumenta, in quanto si verifica un rilasciamento dei legamenti pubofemorale ed ileofemorale [E1] [E2][I1] [I2]: il raggio d’azione ottimale si ottiene con una flessione di circa 60° dell’articolazione coxofemorale. Se alla flessione si aggiunge anche una supinazione della coscia nell’articolazione coxofemorale, si può ottenere un angolo di divaricamento di complessivi 140° (ad esempio posizione della partoriente).

Il ritorno della coscia abdotta alla linea mediana del corpo ed oltre essa, per cui la coscia in azione viene ad incrociare l’arto di sostegno, è possibile a partire da 90° di abduzione fino a 55° di adduzione.[E1]

In stazione eretta, l’individuo può compiere una pronazione (rotazione interna) di oltre 35° ed una supinazione (rotazione esterna) di appena 15°.[ES1]

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Edurete.org Roberto Trinchero