I carboidrati di Stefano Bottigliengo (stefanobottigliengo@libero.it), Tristana Cacciatori (tcacciatori@hotmail.com), Marta Leporati (marta.leporati@infinito.it)

CELLULOSA: generalità

[I26][I27][I28][I29][I30][I31][I35][F28][F29][F31][F33][F34][Es28][Es32][Es33][Es34][Es35][En29][En31][En32][En39][En42]

CELLULOSA GENERALITA'

Si tratta del polisaccaride più largamente diffuso in natura e diverse possono essere le fonti di provenienza.
Quella principale a livello industriale è il legno, dove la cellulosa costituisce il componente principale (50% nel legno secco); tuttavia, oltre che nelle piante superiori, essa si trova nelle alghe, nei muschi, nei funghi e anche nel regno animale.

Poiché ha una natura fibrosa [I33][F35][Es27][Es29][En27] resistente e costituisce la parete esterna delle cellule vegetali, la sua funzione è quella di materiale strutturale e di sostegno delle piante nel regno vegetale, ai quali conferisce forma, rigidità e resistenza (soprattutto una volta incrostata di lignina) [F36].
Per quanto riguarda gli usi umani: è contenuta nel legno per le case, permette la produzione di cotone e rayon per l’abbigliamento, è il costituente della carta per i prodotti di stampa e gli imballaggi.

La sua formula bruta è (C6H10O5)n e per idrolisi completa essa fornisce come unico monosaccaride il D-glucosio.
Strutturalmente è costituita da catene lineari di D-glucosio unite dagli stessi legami presenti nel cellobiosio: legami β-glicosidici tra la posizione 1 di un’unità e quella 4 dell’unità adiacente [En26][En30].

La cellulosa è un polisaccaride non riducente, insolubile in acqua e insipido: almeno in parte, queste proprietà sono dovute ad un peso molecolare estremamente alto.
Infatti le macromolecole possono essere formate da 300 fino a 23000 molecole di D-glucosio, con una massa molecolare elevata che va da circa 48000 a 3730000.
La variabilità della grandezza delle molecole e quindi del suo peso molecolare sono in relazione al tipo e alla specie del vegetale di provenienza e alla sostanziale cristallinità delle sue fibre.
I vari filamenti si dispongono parallelamente all’asse delle fibre formando le fibrille. È proprio questa struttura a conferire alla cellulosa le caratteristiche di rigidità,resistenza e insolubilità nei più comuni solventi.

I legami β-glicosidici non sono riconosciuti dagli enzimi con i quali gli animali e l’uomo digeriscono l’amido (le amilasi). Quindi per la maggior parte degli animali (carnivori) e l’uomo, che non possiedono gli enzimi necessari per l’idrolisi dei legami β–glicosidici, la cellulosa non può rappresentare un alimento utilizzabile come fonte di D-glucosio.

Tuttavia un gran numero di organismi animali si nutrono di vegetali: quindi la cellulosa è il polisaccaride che è utilizzato nella loro dieta, può essere digerito ed assimilato.
Questo perché la cellulosa viene idrolizzata e scissa a D-glucosio dall’enzima cellulasi [En28], prodotta da numerosi microrganismi enzimogeni intestinali.
Tali microrganismi sono quelli presenti nell’apparato digerente di molte larve, delle lumache, delle termiti e di molti altri insetti; in particolare sono i cosiddetti batteri del rumine dei ruminanti (vertebrati erbivori).

   14/30   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero