I carboidrati di Stefano Bottigliengo (stefanobottigliengo@libero.it), Tristana Cacciatori (tcacciatori@hotmail.com), Marta Leporati (marta.leporati@infinito.it)

Disaccaridi: il SACCAROSIO

[I28][I31][F27][F31][Es28][Es30][Es34][Es35][Es36][En32]

DISACCARIDI SACCAROSIO

Costituisce il comune “zucchero” da tavola, caratterizzato da grande solubilità in acqua ed insolubilità in solventi apolari.
È il composto organico prodotto in quantità più abbondante allo stato puro e si trova in notevole quantità nelle piante fotosintetiche, dove rappresenta una fonte energetica di riserva.
Le fonti industriali [I27][Es33][En35] principali sono :
  1. la barbabietola da zucchero [I32], che può essere coltivata in vaste aree della Terra e dalla quale si trae la maggior quantità di zucchero consumato in Europa;
  2. la canna da zucchero, la quale si sviluppa a frutto solo in paesi di clima tropicale.
Infatti in queste piante il saccarosio è contenuto in notevole quantità e l’estrazione risulta particolarmente facile.

Il saccarosio presenta le seguenti caratteristiche [I30][F30][Es27][En27][En30][En34]:
  • formula bruta C12H22O11;
  • idrolizzando con acidi diluiti o per azione dell’enzima invertasi (contenuto nel lievito) si formano uguali quantità di D-glucosio e D-fruttosio;
  • non è uno zucchero riducente e non mostra il fenomeno della mutarotazione.
Tutti questi fatti dimostrano che in tale disaccaride i due monosaccaridi sono necessariamente uniti da un legame diglicosidico tra la posizione 1 del D-glucosio e la posizione 2 del D-fruttosio (legame testa-testa).
Quindi il saccarosio è sia un D-glucoside che un D-fruttoside (studi complicati hanno inoltre dimostrato che il D-glucoside ha forma anomerica α, mentre il D-fruttoside ha forma anomerica β) e quindi


può essere chiamato indifferentemente:
α-D-glucopiranosil-β-D-fruttofuranoside
β-D-fruttofuranosil-α-D-glucopiranoside
dove la desinenza –ide al secondo monosaccaride evidenzia il legame diglicosidico.

Il fenomeno idrolitico può essere seguito al polarimetro in quanto è accompagnato da una inversione del potere rotatorio [F26]: dal valore positivo (+66,5°) della soluzione di saccarosio si passa al valore negativo (–20°) della soluzione di glucosio e fruttosio. Per questo motivo il fenomeno è noto come inversione dello zucchero, mentre la miscela di fruttosio e glucosio è chiamata zucchero invertito.
Infatti il saccarosio ha l’elevato potere rotatorio destrogiro di + 66,5°, il glucosio un potere rotatorio destrogiro di + 52,7°, mentre il fruttosio ha un forte potere rotatorio levogiro (-92,4°). Ora, poiché l’idrolisi del saccarosio porta ad una soluzione equimolare di fruttosio e glucosio, il potere rotatorio levogiro finale è dovuto al prevalere del potere rotatorio del fruttosio sul potere rotatorio glucosio:
(+ 52° – 92°) / 2 = - 20°

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