Avversità ambientali di Mauro Ambrosini

Metodi di controllo/gestione delle Avversità biologiche

Mappa

Fin dagli albori dell'attività agricola l'uomo è stato costretto a proteggere le piante messe a coltura dai danni provocati da agenti animali e da microrganismi vegetali. Inizialmente l'obiettivo principale era la limitazione delle perdite quantitative del prodotto; a esso se ne sono poi aggiunti altri di importanza equivalente o, per certe colture, addirittura maggiore, come il miglioramento qualitativo. Attualmente il continuo incremento dei livelli retributivi della manodopera, dei costi dei trattamenti, dei danni da inquinamento, impongono la limitazione degli interventi, soprattutto con sostanze chimiche[F3].[F4].

La razionale difesa delle piante presuppone la conoscenza di alcune nozioni basilari sui rapporti esistenti tra parassita, ospite e ambiente. Lo sviluppo e la diffusione di un parassita vegetale sono influenzati in primo luogo da fattori meteorologici (temperatura, precipitazioni, umidità dell'aria).

Anche la pianta ospite ha un ruolo di primaria importanza perchè essa si ammala solo se è suscettibile alla malattia, cioè predisposta a contrarla, il che dipende da fattori intrinseci (resitenza genetica e stadio di sviluppo) ed estrinseci, come le influenze ambientali e gli interventi agronomici.

Anche per gli insetti valgono gli stessi criteri anche se non si verifica una stretta dipendenza con le condizioni meteorologiche. Assumono invece un'importanza rilevante i fattori biologici e di equilibrio tra gli insetti dannosi e i loro parassiti e predatori.[F5];[ES5].

Tra gli interventi di controllo e gestione delle avversità biologiche si possono distinguere (vedi Mappa concettuale):

    mezzi indiretti

    mezzi diretti
.

I primi hanno carattere preventivo e mirano a impedire il verificarsi di malattie ed attacchi parassitari (lavorazioni e sistemazioni del terreno, concimazione, rotazione colturale, coltivazione di varietà resistenti, propagazione di materiale sano. uso di determinati portainnesti[ES5];[P5].

I secondi comportano l'impiego di mezzi fisico-meccanico, chimici e biologici.[ES6];[E3].

Il controllo di tipo meccanico e fisico consiste nella distruzione delle parti parassitizzate e nell'uso di calore per disinfestere terreno, bulbi e sementi.

Il controllo di tipo chimico riguarda l'uso di sostanze chimiche (antiparassitari) in grado di uccidere i parassiti e di impedirne lo sviluppo e la diffusione.

Il controllo di tipo biologico si attua con l'adozione di misure di protezione dell'equilibrio naturale, lo sfruttamento di parassiti predatori e patogeni, l'uso di sostanze biotecniche di cattura, repulsione e sterilizzazione.

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Edurete.org Roberto Trinchero