Platone: La Repubblica, tra progetto e utopia di Giada Leonardi (giadaleonardi@yahoo.it) e Laura De Cantis (l.decantis@libero.it)

LA FORMA LETTERARIA

E’ di fondamentale importanza tener presente che Platone, in tutte le sue opere, non parla mai in prima persona ma espone le sue tesi per bocca di Socrate.
La forma letteraria de La Repubblica può essere definita “mista” in quanto Platone si avvale di battute dialogiche in forma di discorso diretto e di parti narrative. I dialoghi [I1] [I2] [F1] costituiscono la parte predominante e sono, senza dubbio, un atto di fedeltà al procedimento maieutico [I1] [I2] [F1] [F2] di Socrate.
Fondamentale è il rapporto che, per Platone, deve instaurarsi tra il lettore e i personaggi della scena, positivi o negativi che siano. Il filosofo si attendeva,così, che l’ascoltatore-lettore si identificasse con qualcuno dei personaggi dell’opera perché solo questa operazione poteva consentire, poi, l’accettazione e la condivisione delle tesi esposte da Socrate e il rigetto delle tesi contrarie.
Un altro aspetto imprescindibile dell’opera platonica è la funzione che egli attribuisce al mito [I1] [F1] [F2] ; nel corso de La Repubblica il filosofo ricorre ad esso ogni qualvolta il concetto da spiegare è eccessivamente complesso per “i più” e tramite l’allegoria, quindi, semplifica le proprie teorie filosofiche.



ESERCIZI

1) Come può essere definita la forma letteraria de La Repubblica?

2) Perchè Platone ricorre spesso all'uso del mito?

3) Perchè è importante l'identificazione del lettore con quanto gli interlocutori stanno dicendo?

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Edurete.org Roberto Trinchero