Gli impianti fotovoltaici ed il Conto Energia di Fresia Fabio

Il fotovoltaico nel mondo

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Mappa della radiazione solare nel mondo.

La produzione di celle fotovoltaiche nel mondo

Il fotovoltaico a livello mondiale continua a confermarsi il mercato tecnologico con il più elevato tasso di crescita, tanto che ogni due-due anni e mezzo si sta assistendo ad un raddoppio della produzione di celle. Infatti, secondo i dati forniti da Photon International, negli ultimi 2 anni la produzione di celle fotovoltaiche nel mondo è raddoppiata passando da 1.256 MWp a fine 2004 a 2.540 MWp nel 2006. La potenza del 2006 è cresciuta di 720 MWp rispetto al 2005 (+40%).

Rispetto alle tecnologie utilizzate, il mercato fotovoltaico oggi è dominato dalle celle cristalline per quasi il 90% del totale prodotto: 46,5% policristalline e 43,4% monocristalline.

La quota percentuale dei film sottili cresce e arriva al 7,6% con 191 MWp prodotti. In questo ambito abbiamo un 4,7% per le celle al silicio amorfo, 2,7% per quelle al telluro di cadmio (2,7%), 0,2% per celle CIS. Infine, le celle ribbon & sheet coprono una quota del 2,6%.

Nel ranking mondiale delle industrie produttrici di celle, la giapponese Sharp continua a mantenere il suo primato anche nel 2006, con una produzione di celle pari ad una potenza di quasi 435 MWp, ma l’incremento annuale è stato solamente dell’1,7% rispetto al 2005. La sua quota di mercato passa dal 23,6% del 2005 al 17,1%. Nel 2007 Sharp ha aumentato la capacità produttiva portandola a 710 MWp (+18% rispetto al 2006).

In seconda posizione nel mercato fotovoltaico si conferma la Q-Cells: 253 MWp nel 2006 (+53% rispetto al 2005) e una quota di mercato del 10%. Al terzo posto troviamo la giapponese Kyocera: la produzione è stata di 180 MWp (+ 27% rispetto al 2005), con una perdita della quota di mercato dal 7,8% al 7,1%.

In grande crescita, la cinese Suntech Power, che è al quarto posto (era al 10° nel 2004), con una quota di mercato cresciuta dal 4,5% al 6,3% e un raddoppio della produzione in un solo anno (160 MWp). Al quinto posto c’è Sanyo Electric, con i 155 MWp prodotti nel 2006 (+25% rispetto al 2005) ed una quota di mercato in calo (6,1% contro 6,9% del 2005).

Molte sono le realtà produttive emergenti, soprattutto in Asia. E’ il caso di segnalare la società di Taiwan, Motech Industries, con 102 MWp di celle prodotte nel 2006 (+ 70%), che forse il prossimo anno farà parte della top five dei produttori. In crescita anche la tedesca Solarworld che ha acquistato l’attività nel solare di Shell (90 MWp nel 2006). Altre società di cui sentiremo presto parlare sono l’americana Sunpower (celle monocristalline ad alta efficienza con contatti sul retro), la cinese CEEG Nanjing PV-Tech e soprattutto la cinese Baoding Tianwei Yingli, un’azienda con produzione integrata verticalmente (wafer, celle e moduli) che ha grandi obiettivi per il 2007 (150 MWp).

Il 2006 e i primi sei mesi del 2007 ci hanno detto, comunque, che la Cina sarebbe diventata il paese leader nella produzione di celle e moduli già dall’inizio del 2008, con un cambiamento nella geografia mondiale del fotovoltaico. Si stima una capacità produttiva cinese pari a 1.540 MWp entro la fine dell’anno. Nel paese asiatico esploderà a breve anche il numero delle installazioni solari, evento che porterà ad un conseguente aumento di volume per il mercato fotovoltiaco mondiale.

 

Il mercato europeo

Situazione europea del mercato fotovoltaico

Per quanto concerne l’Europa dobbiamo registrare un nuovo record nelle installazioni in Germania: circa 1.150 MW di potenza. Il totale della potenza fotovoltaica installata in Germania a fine 2006 è stato di 3.036 MW. Il governo Merkel sta ripensando, al ribasso, gli importi delle tariffe incentivanti al fotovoltaico. Vedremo, allora, nei prossimi mesi come si evolverà il mercato del paese leader del settore.

In Europa, molto distanti dalla Germania, la Spagna, l’Italia e l’Olanda.

In attesa dell’exploit delle installazioni cinesi, la Spagna sta tuttavia contendendo la terza posizione nel mercato mondiale del fotovoltaico del 2007 agli Stati Uniti (dopo Germania e Giappone). In soli 12 mesi la Spagna è infatti passata da appena 35 MW installati del 2005 ai 110 MW del 2006. Una crescita dovuta in gran parte al Decreto Reale (436/2004) che ha lanciato il conto energia spagnolo che, nella versione attuale, prevede incentivi per il fotovoltaico di 0,44 euro a kWh per 25 anni. L’industria spagnola è lanciatissima e, stando alla società di consulenza Solarbuzz, sono in arrivo progetti per altri 230 MW.

Gli Stati Uniti intanto hanno raggiunto quota 140 MW nel 2006 e dovrebbero attestarsi, secondo Solarbuzz, tra 204 e 235 MW nel 2007.

 

Il costo del fotovoltaico

Sul fronte economico, quest’anno c’è da segnalare il rapporto di Photon Consulting dal titolo “The True Cost of Solar Power: 10 Cents by 2010”.

Secondo la società di consulenza tedesca, il costo dell’elettricità solare potrebbe avvicinarsi, se non impattare, quello dell’elettricità prodotta nelle centrali termoelettriche alimentate a carbone già entro il 2010.

Entro il 2010 il chilowattora solare potrebbe costare 0,18 $ in Germania, 0,13 $ in California e 0,12 $ in Spagna, e alcune industrie leader del settore saranno in grado di portarlo fino a 0,10 $, un costo equivalente a quello al dettaglio per le nuove centrali elettriche a carbone.

Anche se non si parla di prezzi al consumatore finale, ma di costi totali di produzione e di installazione (attualmente questi si aggirano intorno ai 25 centesimi di dollaro per chilowattora prodotto) è certamente un risultato molto significativo.

I miglioramenti nell’efficienza delle celle e nei processi produttivi, l’incremento dell’effetto scala, i più vantaggiosi termini di finanziamento porteranno a ridurre notevolmente il costo dell’energia fotovoltaica nei prossimi 3-4 anni, tanto da raggiungere la soglia dei 10 centesimi di dollaro per kWh.

Anche un'ipotesi conservativa che preveda un costo di 0,15 $/kWh al 2010, renderebbe il costo dell’elettricità solare inferiore a quello convenzionale per il 50% degli utenti residenziali e per il 10% di quelli commerciali, purché quest’ultimo non decresca nei prossimi anni. Ad inficiare questa probabile evoluzione del costo del FV potrebbero esserci i più elevati tassi di interesse.

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Edurete.org Roberto Trinchero