Lavorazioni non convenzionali dei materiali di Gianluca Tararbra (akagitano@gmail.com), Fabrizio Valente (fabrizio.valente@fastwebnet.it), Vincenzo Aurea (vincenzo.aurea@gmail.com)

2.3 Finitura superficiale dei pezzi lavorati

Obiettivo importante in tutte le lavorazioni meccaniche è realizzare superfici non deteriorate e con finiture sempre più spinte.

Per rispondere a questa necessità  è stata introdotta una disciplina globale, conosciuta come "Integrità Superficiale", la cui tecnologia descrive e controlla tutte le possibili alterazioni prodotte su uno strato superficiale durante la fabbricazione. L'integrità  superficiale implica lo studio ed il controllo sia della rugosità  che della metallurgia superficiale.

Le alterazioni più comuni, nelle lavorazioni per elettroerosione, sono le stesse che si hanno, in generale, per le altre lavorazioni in cui si ha sviluppo di calore. Esse sono classificabili in 3 gruppi:

  1. Alterazioni Metalliche, tra le quali di fondamentale importanza sono le variazioni di durezza, la generazione di tensioni residue, la presenza di cricche. Tali alterazioni hanno, solitamente, origine nella fase di raffreddamento del metallo
  2. Alterazioni Chimiche, che comprendono gli effetti di corrosione e contaminazione del materiale. Si tenga presente che la solubilità  dei gas nel metallo aumenta con la temperatura così come la percentuale di sostanze disciolte.
  3. Alterazioni Metallurgiche come inclusione di scorie nel materiale e cambiamenti di fase indotti dalle alte temperature.

Nel caso del processo EDM, è molto frequente sentir parlare di alterazioni superficiali alludendo al termine "Strato Bianco". In realtà le alterazioni indotte sono di natura termica, poichè le alte temperature in gioco provocano la fusione del materiale e la successiva risolidificazione sul metallo base.

In tal modo si crea uno strato di materiale con proprietà  differenti da quelle proprie del metallo originario. Il termine "Strato Bianco" si riferisce al colore che assume lo strato solidificato, dopo essere stato trattato con Nital (acido specifico per indagini metallografiche).

La rugosità  superficiale desiderata può essere ottenuta utilizzando i parametri operativi più adeguati, seguendo le indicazioni date dalla ditta costruttrice della macchina. Le temperature raggiunte durante la lavorazione EDM sono tali da modificare le caratteristiche metallurgiche degli strati superficiali dell'acciaio: talvolta si può avere una vera e propria cementazione, se il carbonio originatosi dal degrado del fluido dielettrico penetra nello strato superficiale di acciaio fuso.

Inoltre, il fluido dielettrico ha un effetto temprante, poichè raffredda rapidamente il pezzo, sul quale si forma uno strato molto duro. Lo spessore dello strato indurito, usualmente, non supera 20micrometri, ma se si innescano archi voltaici può raggiungere valori di 0,5 mm. Tale strato può essere ridotto per mezzo della levigatura, sabbiatura o granigliatura finale. Si ricordi che la rugosità è un parametro che può essere misurato riferendosi a un valore medio Ra o a un valore massimo Rz utilizzando un apposito strumento a stilo.

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Edurete.org Roberto Trinchero