Lavorazioni non convenzionali dei materiali di Gianluca Tararbra (akagitano@gmail.com), Fabrizio Valente (fabrizio.valente@fastwebnet.it), Vincenzo Aurea (vincenzo.aurea@gmail.com)

6.3 La saldatura laser

La saldatura laser in generale è autogena (non è necessario materiale di apporto) e avviene per fusione del materiale in corrispondenza dei due lembi da sal­dare. Inizialmente, quando la radiazione laser colpisce una superficie metalli­ca, il valore della riflettività  è elevatissimo per cui solo una piccola parte dell'energia irradiata viene assorbita. Tuttavia in un breve intervallo di tempo, dell'ordine delle centinaia di ms, comincia a formarsi il bagno di fusione: allo stato liquido il valore della riflettività  precipita; più la densità  di energia del laser aumenta più questo intervallo di tempo si restringe. Quando il materiale in questione comincia ad assorbire energia, entrano in gioco le sue proprietà  termofisiche. La quantità  d'energia necessaria per fondere e vaporizzare un certo volume V del materiale può essere in prima approssimazione ricavata dalla prima legge della termodinamica:

dove:

p = densità  del materiale (kg/m3); V= volume (m3); Cps ΔT = calore necessario per portarlo a temperatura di fusione (J/kg); Hf = calore latente di fusione (J/kg); Cpl ΔT = calore necessario per portarlo a temperatura di vaporizzazione (J/kg); Hv = calore latente di vaporizzazione (J/kg).

Dal punto di vista termodinamico, la saldatura Nd:YAG può essere eseguita per «conduzione» (Conduction Limited) o per «penetrazione» (Deep Penetration).

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