Le malattie genetiche di Sara Gianola

Ipercolesterolemia familiare

Questa malattia ad ereditarietà autosomica dominante (la più frequente) è dovuta ad una mutazione nel gene (situato sul cromosoma 19) che codifica per il recettore per la lipoproteina a bassa densità (LDL), che è coinvolta nel trasporto e nel metabolismo del colesterolo [I6] [E9] [S8] [F6]. Come conseguenza dell’assenza di questo recettore, vi è un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue che inducono aterosclerosi precoce portando ad rischio molto elevato di infarto miocardico (prima dei 20 anni). Gli eterozigoti (circa 1 su 500) possiedono solo la metà della normale quantità di recettori per le LDL, mentre gli omozigoti recessivi ne sono completamente privi (dominanza incompleta). L'ipercolesterolemia familiare è probabilmente la malattia mendeliana più frequente. Gli eterozigoti con un gene mutato, che sono circa 1 soggetto su 500, hanno alla nascita un aumento da due a tre volte del livello plasmatico di colesterolo che porta a xantoma tendineo e ad aterosclerosi precoce in età adulta. Gli omozigoti, che hanno entrambi i geni mutati, sono colpiti molto più gravemente e possono avere un aumento del livello plasmatico di colesterolo da cinque a sei volte. Questi soggetti sviluppano xantomi cutanei e aterosclerosi coronarica, cerebrale e vascolare periferica in età precoce. Si può avere infarto miocardico prima dei 20 anni. Studi su larga scala hanno rilevato che l'ipercolesterolemia familiare è presente nel 3-6% dei sopravvissuti a infarto miocardico.

Per la comprensione di questa malattia è necessario una breve descrizione del processo di metabolismo e trasporto del colesterolo.

Il colesterolo è una molecola lipidica costituita da quattro anelli di atomi di carbonio e una coda alifatica, oltre ad eventuali gruppi funzionali. L'uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario, negli adulti tra 1 e 2 grammi al giorno. Solo una piccola parte (in media 0,1 fino 0,3 massimo 0,5 grammi) viene assunta con l'alimentazione.

Il colesterolo è un ingrediente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali. Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, etc. Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza secreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall'intestino tenue.

Tutte le cellule dell'organismo umano sono capaci di sintetizzare colesterolo, ma la maggior parte viene prodotto dalle cellule epatiche che lo trasferiscono al sangue per il trasporto in tutto l'organismo

Poichè il colesterolo, come tutti i grassi, non è solubile nel sangue, per il trasporto ematico deve essere "imballato" in complessi lipoproteici dette lipoproteine classificate in base alla loro densità, in lipoproteine a bassa densità (LDL), a bassissima densità (VLDL), a densità intermedia (IDL) e ad alta densità (HDL). Le lipoproteine sono costituite da un guscio esterno di proteine e fosfolipidi che circonda un nucleo centrale di acidi grassi e trigliceridi e colesterolo esterificato.

 Queste lipoproteine vengono "assemblate" soprattutto nel fegato .Il trasporto del colesterolo è operato principalmente dalle LDL e HDL. La prima tappa nel metabolismo del colesterolo è il rilascio da parte del fegato delle VLDL (lipoproteine a basissima densità) nella circolazione sanguigna.

Il colesterolo libero viene utilizzato per la sintesi della membrana e come regolatore dell’omeostasi del colesterolo. Nell’ipercolesterolemia familiare il catabolismo mediato dal recettore delle LDL è alterato e il livello plasmatico delle LDL aumenta.  Oltre all’alterato smaltimento delle LDL, sia gli omozigoti che gli eterozigoti hanno una aumentata sintesi di LDL.

 

 

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Edurete.org Roberto Trinchero