L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

Recenti episodi di antisemitismo.

Eppure in tutta Europa si sta verificando un aumento degli atti di violenza motivati da intolleranza razziale [FR1].

Basti pensare al gruppo di “Nazi” altoatesini protagonisti del “turismo dell’Olocausto” [IT1] [IT2] [IT3] [IT4] che si sono fatti scattare istantanee per dimostrare un primato ideologico.

In una si vede come, fieri, facciano il saluto hitleriano davanti al cippo che ricorda il forno crematorio [IT5] [IT6] [IT7] [ES1] [ES2] di Dachau. In un’altra, si mostrano in posa, compiaciuti, accanto a quella scritta agghiacciante 'Arbeit macht frei' [IT8] [EN1] [FR1] sul cancello che migliaia di ebrei hanno varcato una sola volta.

Il procuratore di Bolzano dice che non si è compreso fino in fondo il potenziale di offesa e di pericolosità di questi gruppi e che per poter meglio controllare il fenomeno, è necessario seguirlo, monitorarlo e conoscerlo. Alla domanda: “Che idea si è fatto di queste persone?”, ha risposto: “Presi singolarmente sono giovani con poca personalità e poco carattere: trovano un'identità forte solo nel gruppo”.

In un rapporto pubblicato dall’organizzazione Human Rights First [EN2] [EN3] [EN4] si legge: “Gli Stati europei devono porre fra le priorità politiche la necessità di combattere i crimini legati all'odio razziale”.

L’intolleranza, il razzismo, l’odio contro chi è diverso sono ancora radicati nel cuore degli uomini, per questo molti pensano che la società civile debba ricordare oggi più che mai, perché la dignità dell’uomo non venga più calpestata.

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