L'Unione Europea di Annalisa Brunetti (annalisa_brunetti@yahoo.it), Domenico Di Lorenzo (domebike@yahoo.it), Daniela Cappa (daniela.cappa@alice.it)

La formazione della cultura laica europea: la diffusione dell'Umanesimo e del Rinascimento

Il cuore dell'identita’ europea e’ quindi l'Occidente, plasmato dal sistema feudale [I1] [I2] [I3] e via via riorganizzatosi in unità politiche, sorte su base regionale o nazionale, che andavano dai comuni alle signorie, dagli stati regionali alle città-stato patrizie, dalle repubbliche mercantili ai regni nazionali. Tra queste forme di dominio le monarchie dinastiche con ampia giurisdizione territoriale erano destinate a esercitare un ruolo preminente, grazie al monopolio della forza militare, all'assoggettamento del territorio, all'utilizzazione di funzionari al servizio dello stato. Nel periodo compreso tra il XVI ed il XVIII secolo, che la storia europea definisce età moderna[I1] [I2] , alcune unità politiche, quali Spagna, Francia e Inghilterra[I1] assumono un ruolo-guida negli equilibri statuali del continente. La cultura laica dell'Umanesimo e del Rinascimento[I1] [I2] [I3] fornira’ un'impronta di alta civiltà all'Europa fornendo, nel contempo, un modello di creatività e matrice culturale. Altro fattore di trasformazione decisivo è la rottura dell'unità religiosa provocata dalla Riforma Protestante[I1][I2][I3][I4]. Proprio le confessioni religiose contribuirono a definire le unità culturali di tipo nazionale in Germania e nel Nord Europa e resero coeso lo spazio cattolico della Controriforma[I1] [I2] [I3]: d'altro canto emarginarono le minoranze religiose e azzerarono i valori della tolleranza.

L'ultima guerra di religione si consumò nel Seicento: si tratta della guerra dei Trent'anni[I1] [I2] [I3] [I4] che fu però anche guerra per l'egemonia politica. Nello stesso secolo iniziò l'aggregazione all'Europa di nazioni, fino ad allora marginali o esterne, come la Svezia e la Russia[I1], quest'ultima portatrice di modelli politici, culturali e religiosi così diversi da quelli dell'Occidente che il suo ingresso, ai tempi di Pietro il Grande[I1], nel sistema degli stati europei non significò ancora l'accesso alla civiltà europea.

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