Autori e autrici del Romanticismo europeo di Laura Bogiatto (laurabogiatto@alice.it) ,Daniela Arduino (arduino.daniela@libero.it), Barbara Morelli (shitzy@alice.it),Susanna Jaffei (jaffs@hotmail.it)

MARY WOLLSTONECRAFT SHELLEY: Frankenstein o il Moderno Prometeo

Frankenstein [E25] è un racconto del terrore, scritto da Mary Wollstonecraft Shelly [E26]e pubblicato nel 1818. Fu iniziato nel 1816 mentre i Shelley, Lord Byron [F11] [D9] ed un altro amico stavano trascorrendo una vacanza in un'estate piovosa presso il Lago di Ginevra, Svizzera, e completato in Inghilterra, l'anno successivo. Nelle sere piovose, il gruppo di amici con Mary Shelley e il marito, si leggevano storie l'un l'altro storie tedesche di fantasmi e decisero, su suggerimento di Byron, che ognuno di loro ne avrebbe scritta una. Solo Mary portò a compimento il proposito. L'idea per la storia le venne in un orribile sogno dopo essere stata infiammata da una conversazione fra Byron e Shelley sulla possibilità di creare e di dotare della vita un essere.
L'eroe della storia è Frankenstein [I15] [F12], giovane studente in chimica ed anatomia di Ginevra, che apprende il segreto di dare vita alla materia inanimata. Raccogliendo ossa da un ossario, egli costruisce le sembianze di un essere umano nel proprio laboratorio, gli infonde la vita, ma il risultato è un enorme mostro, dotato di misure e forza sopranaturale, ma rivoltante nell'apparenza, che ispira ripugnanza a chiunque lo veda. Misura otto piedi di altezza [I16], ha capelli ispidi e spettinati, occhi roteanti iniettati di sangue, fattezze di colore giallo. Solitario ed infelice, senza nessun contatto con gli altri, l'orribile gigante, è pieno di odio per l'intera specie umana, ma soprattutto ocntro l'uomo che lo aveva “generato” e posto in una situazione di insopportabile infelicità. Uno ad uno ammazza, o fa morire di dolore, tutti i membri della famiglia di Frankenstein e tutti i suoi amici più cari, compreso il fratello e sua moglie. Incapace di prendere il mostro Frankenstein lo insegue fino alle regioni artiche per distruggerlo, ma viene assassinato dal mostro stesso. Il mostro, pentito per i suoi crimini, scompare nell'oscurità dei mari del nord. In questo romanzo Mary Shelley raggiunse lo scopo che si era prefissa, cioè di scrivere un racconto orribile più di qualsiasi altro che avesse mai avuto occasione di leggere. Nelle sue parole “Uno che avrebbe parlato alle paure misteriose della nostra natura, e suscitato un orrore da brivido, uno da suscitare nel lettore timori di guardarsi attorno, da fare agghiacciare il sangue, da fare aumentare i battiti del cuore”. Ed alla fine seppe di aver aggiunto una nuova parola alla lingua inglese. Frankenstein è ora sinonimo di un uomo le cui opere lo portano al disastro ed alla distruzione. Poiché il mostro del romanzo non ha un nome, il nome del suo creatore è stato dato al mostro, così che “un Frankenstein” è giunto a significare, nel linguaggio comune, un essere dalla più spaventosa bruttezza e brutalità che trova il suo senso più profondo nell'essere stato generato senza amore. Grazie alla popolarità raggiunta nel XX° secolo (1931) da una memorabile riduzione cinematografica di Frankenstein [F13]], Mary Shelley non ha bisogno di presentazione come autrice. La modernità di quest'opera può trovare conferma nella elementare constatazione che si tratta del capostipite dei romanzi di “fantascienza” [I17] [I18]. E Mary Shelley dimostra di dominare la materia in modo perfetto, sia dal punto di vista strutturale che da quello linguistico.

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Edurete.org Roberto Trinchero