La muscolatura degli arti inferiori e superiori di Igor Alex Vullo (igorvullo@virgilio.it), Elisa Lanzini (elisa_lanzini@hotmail.it)

- Principi generali -

La maggior parte dei muscoli si estende da un osso all’altro ed incrocia almeno una articolazione (punto in cui due ossa si collegano tra di loro). La contrazione muscolare causa la maggior parte dei movimenti corporei avvicinando un osso all’altro per mezzo delle articolazioni. Alcuni muscoli del viso, tuttavia, non prendono inserzione su ossa ad entrambe le loro terminazioni, ma si attaccano alla cute, che si muove quando il muscolo si contrae. I punti di connessione di ciascun muscolo sano chiamati origine e inserzione. L’origine, detta anche testa, è normalmente costituita da quella estremità del muscolo che si attacca al più stazionario tra due ossa, mentre l’inserzione è l’estremità del muscolo attaccata all’osso sottoposto a maggiore movimento. La porzione più ampia del muscolo, tra l’origine e l’inserzione, è il ventre. Alcuni muscoli hanno origini multiple ed un’inserzione comune: in questa caso si dice che hanno capi multipli (come il bicipite, termine che significa con due teste). I muscoli si comportano, malto spesso, come membri di un gruppo che compie movimenti specifici. Inoltre, alcuni muscoli fanno parte di più di un gruppo, in rapporto al tipo di movimento che si considera. Per esempio, la parte anteriore del muscolo deltoide funziona con i muscoli flessori del braccio, mentre la parte posteriore con gli estensori del braccio. I muscoli che lavorano tutti insieme per produrre il movimento sana detti sinergici, mentre un muscolo che lavora in opposi¬zione ad un altro, muovendo una struttura nella dire¬zione opposta, è detto antagonista. Fra un gruppo di sinergici, se un muscolo gioca il ruolo maggiore nel determinare il movimento desiderato, è definito muscolo principale. Altri muscoli, detti fissatori, possono stabilizzare una a più articolazioni incrociate dal muscolo principale. I muscoli assumono una gran varietà di forme; la forma di un muscolo determina il grado di contrazione che esso può raggiungere e la quantità di forza che può generare. Le numerose forme muscolari possono essere raggruppate in quattro classi a seconda dell’orientamento dei fascicoli muscolari: pennati, paralleli, convergenti e circolari. Alcuni muscoli hanno i loro fascicoli organizzati come le barbe di una penna lungo un tendine comune e per questa sana definiti pennati. Un muscolo con i fascicoli su un solo lata del tendine è detto unipennato, uno con i fascicoli da entrambi i lati e detto bipennato ed un muscolo con i fascicoli attaccati in più siti attorno al tendine centrale è detto multipennato. La disposizione pennata permette ad un gran numero di fascicoli di attaccarsi ad un singolo tendine con tutta la forza della contrazione concentrata su di esso. I muscoli estensori della gamba ne sono un esempio. In altri muscoli detti paralleli, i fascicoli sono disposti parallelamente all’asse longitudinale del muscolo. Di conseguenza, questi si accorciano di più rispetto ai muscoli pennati in quanto i fascicoli sono in linea diretta col tendine; tuttavia, si contraggono con minor forza dal momento che quasi tutti i fascicoli sono attaccati al tendine. Nei muscoli convergenti, come il deltoide (spalla), la base è malto più larga rispetto all’inserzione, dando al muscolo una forma triangolare e permettendogli di contrarsi con più forza di quanta si verifichi nei muscoli di tipo parallelo. I muscoli circolari, come l’orbicolare delle labbra a degli occhi, hanno i loro fascicoli disposti in circolo attorno ad un orifizio (apertura) ed agiscono come sfinteri per chiudere l’orifizio stesso. I muscoli vengono denominati a seconda della loro localizzazione, dimensione, forma, orientamento dei fascicoli, origine ed inserzione, numero di capi o funzioni. Grazie alla natura descrittiva della classificazione dei muscoli, sarà più facile ricordare i loro nomi. Localizzazione. Alcuni muscoli sono denominati seconda della lara localizzazione. Per esempio, un muscolo pettorale, un gluteo ed un brachiale. Dimensioni. I nomi dei muscoli possono anche riferirsi alla relativa grandezza del muscolo. Per esempio, il grande gluteo è il muscolo più grande della natica, mentre il piccolo gluteo e quello più piccolo. Forma. Alcuni muscoli vengono denominati a seconda della loro forma. Il muscolo deltoide è detto così dalla forma a triangolo della lettera delta dell’alfabeto greco; vi sono poi i muscoli quadrati e rotondi in riferimento alle figure geometriche. Orientamento. I muscoli devono il loro nome anche all’orientamento dei loro fascicoli. Un muscolo retto ha i fascicoli muscolari che decorrono lungo il corpo in linea retta, mentre quelli di un muscolo obliquo decorrono obliquamente rispetto all’asse longitudinale del corpo. Origine ed inserzione. I muscoli possono anche essere denominati a seconda della loro origine e della loro inserzione. Lo sternocleidomastoideo origina dallo sterno e dalla clavicola e si inserisce a livello del processo mastoideo dell’osso temporale (indica la tempia). Numero dei capi. Il numero dei capi (origini) di un muscolo può essere utilizzato a scopo di nomenclatura. Un muscolo bicipite ha due origini, mentre un tricipite ne ha tre. Funzioni. I muscoli vengono anche denominati in rapporto alla loro funzione. Un abduttore fa muovere una struttura allontanandola dalla linea mediana, mentre un adduttore lo fa muovere verso la linea mediana.

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Edurete.org Roberto Trinchero