La regione arabo-islamica di Annalisa Nola (annalisa.nola@libero.it), Anna Perinetti (anna.perinetti@virgilio.it)

Territorio e ambiente

Posizione geografica della regione

La regione arabo-islamica è una vasta regione che si estende dal Marocco ad Occidente, fino alle porte della penisola indiana, ad Oriente [E1] [E2] [Es1] [Es2] [Es3] .

Gli arabi chiamano i territori a est del mar Rosso Mashreq (la regione dove sorge il sole) per distinguerli dal Maghreb (la regione dove il sole tramonta) [F1] , ossia i paesi dell’Africa mediterranea occidentale.

Si tratta dunque di una regione situata tra due continenti: l’Africa settentrionale (Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto) e l’Asia sud-occidentale (che qui chiameremo, utilizzando una espressione di uso comune, Medio Oriente). Il Medio Oriente è un vasto subcontinente esteso su quasi 7 milioni di kmq, situato in posizione di cerniera tra Asia, Africa ed Europa e che comprende i seguenti stati: Giordania, Israele, Libano, Siria, Iraq, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Yemen, Turchia, Iran, Afghanistan [E1].

Aree geografiche; caratteristiche morfologiche e climatiche

Le aree geografiche di cui si compone la regione arabo-islamica sono:
  • la parte dell’Africa settentrionale affacciata sul mar Mediterraneo occupata in gran parte dal vasto tavolato desertico del Sahara, [E1] [E2] [Es1] [F1], di altezza variabile dai 300 agli 800 metri. A nord-ovest le catene dell’Atlante [I1] separano il deserto dalla fascia costiera del Marocco, Algeria e Tunisia. La cima più elevata dell’Atlante è il Toubkal, 4167 m. A oriente, il deserto egiziano è attraversato da sud a nord dalla valle del Nilo (il fiume pù lungo della Terra 6671 km) [E1] [Picture] .
  • La penisola araba, un enorme tavolato che prolunga idealmente quello nordafricano.
  • L’ampia fascia montuosa appartenente al corrugamento alpino-himalayano, che inizia in territorio turco con gli altipiani della catena dell’Anatolia e i monti del Ponto, prosegue con le catene Elburz e Zagros in territorio iraniano e afghano, e raggiunge infine a oriente l’Hindukush e il Pamir (tra Afghanistan, Pakistan e Tagikistan).
  • La Mesopotamia, la grande pianura percorsa dai fiumi Tigri ed Eufrate, che trovano comune sbocco nelle foci dello Shatt al- Arab.

La regione è dominata da ambienti prevalentemente stepposi e desertici. La maggior parte della zona presenta un clima arido caratterizzato da scarse precipitazioni, estati calde ed inverni miti, da fortissime escursioni termiche giornaliere ed annue (durante il giorno si possono raggiungere i 40°, mentre di notte la temperatura scende bruscamente intorno allo zero). Le precipitazioni sono modeste e sporadiche nei deserti.

La fascia costiera mediterranea è caratterizzata da clima mite e discrete piogge invernali, con estati ed inverni non troppo freddi. Lungo i rilievi montuosi, il clima è desertico freddo con inverni rigidi e precipitazioni nevose [E1] [E2] [E3].

Posizione strategica della regione nel corso dei secoli

Dalle antiche civiltà alle ingerenze straniere:

Il Medio Oriente è stato una delle aree più importanti per la storia del mondo. Qui furono fondate, fin dalla metà del IV millennio a.C., le prime città della storia (Ur, Uruk, Ninive, Mari,) e fiorirono le grandi civiltà babilonese, assira, ittita, persiana. [E1] [E2] [E3] [I1] Qui nacquero le tre grandi religione monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islamismo.

Nei secoli successivi, in virtù della posizione strategica della regione per le rotte commerciali che univano l’Europa all’Africa e all’Asia e successivamente per le enormi risorse petrolifere, il Medio Oriente e l’Africa settentrionale sono sempre stati oggetto delle mire espansionistiche delle grandi potenze mondiali (romani, ottomani [E1], stati europei).

Dalla metà dell’800, dopo il dominio ottomano, l’Africa settentrionale fu conquistata e spartita tra Francia e Regno Unito [F1] . La Francia impose il proprio dominio coloniale in Tunisia, Algeria, Marocco; il Regno Unito prese il controllo dell’Egitto, la cui rilevanza militare era cresciuta dal 1869, data dell’apertura del canale di Suez. [F1] [F2] [F3]

La Libia [Es1] [Es2] [F1] fu colonia italiana dal 1912 al 1943. L’indipendenza politica degli stati della regione si realizzò tra gli anni '50 e '60. La lotta per la liberazione fu particolarmente sanguinosa in Algeria e la guerra durò molti anni (1954- 1962) [I1] [E1] [F1] [F2] . Anche dopo l’indipendenza la Francia continuò ad esercitare una grande influenza politica ed economica sui paesi del Maghreb dove il francese rimane la lingua più diffusa accanto all’arabo e ai dialetti berberi.

Nell’area medio-orientale, dopo la prima guerra mondiale, con la dissoluzione dell’impero turco-ottomano, si costituirono una serie di entità statali autonome, rispettivamente sotto l’influenza di Francia (Siria, Libano) e Regno Unito (Palestina, Transgiordania, Arabia Saudita, Yemen, Iraq, Iran).

Dopo la seconda guerra mondiale, il ruolo delle potenze europee nel Medio Oriente si affievolì e, di fatto, l’intera area divenne il teatro principale dello scontro indiretto tra USA e URSS.

Struttura dell’oasi e del suo sfruttamento.

Nelle zone più aride o desertiche la presenza di acqua di fiume o di sorgente o di falda sotterranea ha favorito l’insediamento di popolazione che ha saputo organizzare lo sfruttamento dell’acqua nelle cosiddette oasi. Sono delle aree di terreno più o meno vaste coperte di vegetazione e coltivate con prodotti diversi. [I1] [Es1] [Es2]

A seconda della loro dislocazione sono chiamate oasi desertiche, oasi costiere, oasi di montagna; se ne trovano nel Sahara, in Arabia e nei deserti dell’Asia. Sono il prodotto di un tenace lavoro dell’uomo, iniziato in tempi antichi, per ricavare da un paesaggio naturale ostile le condizioni necessarie per la propria esistenza.

L’oasi si basa sul sistema della foggara [E1] [E2] [Es1] [F1] , cioè di canalizzazioni artificiali, per lo più sotterranee, che captano ogni minima goccia d’acqua e la conservano. Attraverso pozzi di scavo e di areazione, durante la notte l’umidità trattenuta dalla sabbia è ceduta lentamente alle foggare, mentre di giorno fuoriesce aria secca. L’acqua poi viene ripartita con sapienza e giustizia all’interno dell’area coltivata, racchiusa da recinti costituiti da muri in mattoni che la proteggono dal vento e circondata più all’esterno da barriere di foglie di palma per contrastare l’avanzata della sabbia. All’interno vi è un’area lussureggiante, dove le palme, le piante più alte e imponenti, proteggono con la loro chioma i sottostanti alberi da frutto, ai cui piedi possono essere coltivati ortaggi, in una sorta di catena dove ogni elemento è utile alla sopravvivenza dell’altro. [F1] [I1]

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Edurete.org Roberto Trinchero