La nascita dei fascismi in Italia e Germania di Daniela Raimondo (raimondopatrucco@libero.it), Valter Balzola (), Rossana Denicolai ()

POLITICA ESTERA (e approfondimenti)

Dal punto di vista dell’immagine internazionale, l’Italia si presenta forte e coesa, dimostra un notevole ascendente sulle altre potenze, che richiedono la sua mediazione in un clima politico di sempre crescente tensione (da sottolineare il ruolo di Mussolini dalla conferenza di Locarno alle varie conferenze internazionali); l’Italia si crea in questo modo un ruolo di garante della stabilità e della pace.

Nel settore balcanico Mussolini si muove con prudenza riuscendo ad ottenere nel 1924 la firma d'un trattato italo-jugoslavo in virtù del quale la città di Fiume potè essere annessa all'Italia.

Una politica di amicizia con l'Italia giova anche all'Inghilterra per trovare un contrappeso all'influenza francese nel Mediterraneo.

Dal 1926 Mussolni mostra una sempre maggiore aggressività contro “tutto il mondo della democrazia” rendendo sempre più tesi i rapporti con la Francia; rimase ferma invece la linea di amicizia con gran Bretagna e Stati Uniti che avevano appoggiato la richiesta italiana in seno alla conferenza per il disarmo che mirava ad ottenere la parità con la Francia negli armamenti navali.

Nel 1933 l'Italia si fece promotrice del “Patto a Quattro” che, nonostante non venisse ratificato, produsse un avvicinamento anglo-franco-italiano in funzione di contenimento delle ambizioni tedesche. Quando la Germania uscì dalla Società delle Nazioni la politica estera mussoliniana di mediazione dovette essere modificata nel senso di un accordo sempre maggiore con le democrazie occidentali. Il duce fu assai deciso nella difesa dell'indipendenza austriaca al fianco di Francia ed Inghilterra.

Il duce era convinto che l'assicurarsi l'amicizia italiana determinasse per le grandi potenze europee il pagamento di un prezzo: lasciare mano libera alla sua espansione in Etiopia. Prendendo a pretesto incidenti di frontiera Mussolini iniziò nell'ottobre 1935 le operazioni militari. A quel punto vennero decretate le sanzioni economiche contro l'Italia come paese e la Gran Bretagna, contrariamente a quanto sperato, assunse un atteggiamento decisamente ostile.

La propaganda fascista ebbe buon gioco a presentare l'opposizione britannica come frutto dell'egoismo imperialistico di un paese ricco che voleva impedire ad una nazione proletaria di trovare sbocchi per il proprio lavoro. La rapida vittoria militare ottenuta sull'Etiopia fu un successo clamoroso; ma essa comportò una radicale svolta nella politica estera italiana, con un immediato avvicinamento alla Germania, favorito anche dallo scoppio della guerra civile spagnola.

Accordo del 29 settembre 1938 tra Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna in inglese [E1]

E PER CHI VUOLE APPROFONDIRE...

Discorso di Mussolini del 9 maggio 1936 – Proclamazione dell’Impero

Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le Forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia ! Camicie nere della rivoluzione! Italiani e italiane in patria e nel mondo! Ascoltate!

Con le decisioni che fra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal Gran Consiglio del fascismo, un grande evento si compie: viene suggellato il destino dell'Etiopia, oggi, 9 maggio, quattordicesimo anno dell'era fascista.

Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano. L'Italia ha finalmente il suo impero. Impero fascista, perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del Littorio romano, perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane. Impero di pace, perché 1'Italia vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose, incoercibili necessità di vita. Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell'Etiopia.

Questo è nella tradizione di Roma, che, dopo aver vinto, associava i popoli al suo destino. Ecco la legge, o italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre un altro come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro:

l. - I territori e le genti che appartenevano all'impero di Etiopia sono posti sotto la sovranità piena e intera del Regno d'Italia.

2. - Il titolo di imperatore d'Etiopia viene assunto per sé e per i suoi successori dal re d'Italia. Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le forze Armate dello Stato, in Africa e in Italia! Camicie nere! Italiani e italiane!

Il popolo italiano ha creato col suo sangue 1'impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.

In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma.

Ne sarete voi degni? (La folla prorompe con un formidabile: « Si! »).

Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte!

Camicie nere! Legionari! Saluto al re!

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