La deformazione plastica di Corrado Pluchino c_pluchino@yahoo.it , Salvatore Metrangolo s.metrangolo@inwind.it

- La prova di trazione -

Il caso più semplice di deformazione di un materiale è la ben nota prova di trazione [IT] [DE] [FR] [EN]; questa prova è quella che usualmente viene eseguita, con apposite macchine, su un campione del materiale (provetta) per studiarne il comportamento sotto carico. Siano A0 l’area della sezione iniziale della provetta, l0 la sua lunghezza iniziale, P il carico di trazione applicato, l la sua lunghezza istantanea durante la prova.  Finchè la tensione di trazione si mantiene al di sotto del valore Re, carico al limite di elasticità, le deformazioni sono puramente elastiche, cioè, al cessare del carico la provetta riprende la sua lunghezza iniziale. Al di sopra di tale valore e in particolare in corrispondenza del valore di Rs, carico di snervamento, si entra nel campo delle deformazioni plastiche, nel senso che esse permangono anche al cessare del carico applicato. Proseguendo nella prova, il carico necessario a proseguire le deformazione aumenta per effetto del fenomeno dell’incrudimento, fino al valore di Rm, resistenza a trazione o carico unitario di rottura. Da questo punto in poi la provetta inizia a manifestare una strizzone nella zona centrale, fino ad arrivare a rottura con una lunghezza finale pari a lf.E’ appunto la maggiore o minore capacità dei materiali di sopportare grandi deformazioni plastiche prima di rompersi, che interessa le lavorazioni per deformazione plastica.

Le caratteristiche di un materiale, ricavabili dalla prova di trazione, di interesse nel campo delle lavorazioni per deformazione plastica sono le seguenti:

  • Modulo elastico [IT] [FR] (o di Young) E: costante di proporzionalità tra tensione e allungamento in campo elastico. Questo parametro è un indice della rigidezza del materiale e interessa solo alcuni aspetti della lavorazione per deformazione plastica;
  • Carico di snervamento Rs [IT] [DE]: il suo valore è di difficile determinazione e, per molti materiali, vicino al limite elastico Re. Pertanto si preferisce considerare il punto in cui si ha una deformazione permanente pari a 0.2%, in quanto facilmente misurabile. Questo valore è anche indicato Y (yield point). Quanto più basso è questo valore, tanto minori sono le forze da applicare al pezzo per iniziare la deformazione plastica.
  • Allungamento a rottura [IT]: definito come (lf-l0)/l0, parametro che misura la duttilità di un materiale, cioè la sua capacità di subire grandi deformazioni plastiche.
  • Tenacità [EN]: l’area sottesa dal diagramma tensione allungamento (con le dimensioni di un lavoro per unità di volume) è un indice della tenacità del materiale, cioè dell’energia assorbita per portarlo a rottura.
  • Malleabilità [EN]: capacità di subire grandi deformazioni plastiche senza manifestare forti incrudimenti, rilevabile dalla pendenza della prima parte della curva in zona plastica, prima della strizzone.

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Edurete.org Roberto Trinchero