Gli organismi internazionali di Domenico Musso (dom.musso@tiscali.it), Tino Petito (tinoeco@libero.it), Roberta Rabino (robyrabbit@virgilio.it), Alessandra Ressico (alessandraressico@yahoo.it), Giulia Violante (giulia.violante@libero.it)

Collegamenti con politica economica e strumenti di politica monetaria

3.2 Collegamenti con gli altri elementi della politica economica

Affermare che l’obiettivo primario della politica monetaria è la stabilità dei prezzi non implica, ovviamente, negare il collegamento con gli altri elementi della politica economica. L’interazione con il mercato dei cambi è persino palese, anzi si può asserire che politica di cambio e politica monetaria sono due aspetti complementari che si condizionano vicendevolmente. Quindi, la manovra del tasso di interesse è strettamente legato all’andamento del tasso di cambio e viceversa ed, entrambi, vanno inquadrati nella più generale politica economica. La politica di cambio all’interno dell’ Unione europea è disciplinata dagli Accordi europei di cambio [I1][I2][I3][I4]; mentre il rapporto con le valute extra Unione europea è regolato dall’ articolo 111 del Trattato. Anche per i rapporti di cambio con le valute extra Unione si è individuato come obiettivo fondamentale la stabilità dei prezzi.

E’ indispensabile precisare che con l’ unificazione, le importazioni e le esportazioni nell’area euro sono considerate, dal punto di vista valutario, flussi commerciali interni; di conseguenza, è diminuita la percentuale di prodotti e servizi considerati importati ed esportati, per cui le variazioni del tasso di cambio, riguardando un numero di operazioni minori, comportano un effetto meno marcato sul tasso di inflazione.

Un’ altra variabile da prendere in considerazione per la gestione del tasso di cambio è la graduale crescita del ruolo rivestito a livello internazionale dall’euro. Nei mercati internazionali il ruolo di moneta dominante è sempre rappresentato dal dollaro americano, ma l’euro, seppur lentamente, sta accrescendo la propria rilevanza. Nel medio periodo la prevalenza del dollaro sarà indiscutibile, ma nel lungo periodo, secondo alcuni analisti, sarà probabile un sistema internazionale bipolare, basato sul dollaro e sull’euro.

Un’ altra interazione con la politica monetaria è rappresentata dalla politica di bilancio. Questo collegamento è rappresentato dal vincolo di bilancio del settore pubblico che riproduce dal punto di vista contabile un fenomeno economico, ovvero se lo Stato spende di più di quanto incassa, può finanziarsi in due modi: contraendo debiti ( attraverso la vendita di propri titoli) oppure conseguendo credito dalla banca centrale ( attraverso l’emissione di nuova moneta che ha come effetto l’aumento dell’inflazione).

Il Trattato di Maastricht sottopone la politica di bilancio dei paesi membri a diverse norme che mirano a proteggere la Banca centrale dall’eventuale insorgere di squilibri della finanza pubblica, l’obiettivo è, quindi, di evitare pressioni degli Stati affinché la Banca centrale europea emetta moneta per finanziarne deficit di bilancio.

3.3 Gli strumenti della politica monetaria

L’utilizzo degli strumenti di politica monetaria permette il controllo del tasso di interesse a breve termine, assunto come obiettivo operativo. Per manovrare il tasso, la Banca centrale europea utilizza le operazioni di mercato aperto con le quali acquista o vende titoli in contropartita con le banche. Tra le svariate operazioni di mercato aperto, la Banca centrale europea, generalmente ha utilizzato le operazioni di rifinanziamento principali ed, normalmente, opera per regolare la liquidità con interventi settimanali.

La Banca centrale europea detiene delle riserve ufficiali in oro e in valuta, le prime dotate di un valore intrinseco accentuano la credibilità dell’istituzione che le detiene, mentre le seconde sono utilizzate nel mercato dei cambi per controllare il valore dell’euro nei confronti delle valute estere.

Ciascuna banca centrale nazionale dell’ Eurosistema è equipaggiata con un sistema di regolamento lordo in tempo reale e di una rete telematica che connette i vari sistemi nazionali tra loro e la Banca centrale europea ( l’intero sistema è definito TARGET). Con tale sistema i pagamenti fra i paesi dell’area euro avvengono con la stessa rapidità e sicurezza dei pagamenti interni a ciascun Stato, permettendo l’integrazione dei mercati in un unico mercato europeo. Ovviamente per raggiungere tale efficienza è stato richiesto ai paesi membri una scrupolosa opera per rendere le operazioni omogenee tra loro.

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