Aridocoltura nei paesi in via di sviluppo di Alessandro Paternò (paterno.alessandro@virgilio.it), Michela Borghese Rat.

ARIDOCOLTURA

Per aridocoltura [I1] si intende la coltivazione razionale delle zone semiaride, quelle nelle quali le precipitazioni, o per scarsità o per cattiva distribuzione stagionale, sono insufficienti ad assicurare pienamente il pareggio del bilancio idrico tra piogge ed evapotraspirazione durante il ciclo vegetativo delle colture.

I principi fondamentali dell'aridocoltura moderna si trovano anche nelle pratiche agricole delle antiche e più gloriose civiltà e nelle opere dei Georgici che le hanno illustrate. Quelle agricolture, che sono state uno dei fattori del progresso di quei Paesi, fiorirono, almeno in gran parte, in territori considerati a clima arido [F1]

Nell'Italia Meridionale l'aridocoltura odierna segue nelle linee principali gli antichi sistemi venuti dall'Oriente e conosciuti dai Romani. In altri Paesi sono stati elaborati nei tempi Moderni, diversi sistemi di aridocoltura.

Nei territori aridi le coltivazioni devono necessariamente svolgersi nel periodo in cui si verificano le precipitazioni piovose, anche se minime, per sfruttare nel modo più profiquo le poche risorse idriche disponibili.

Il terreno [E1] è il fattore determinante al conseguimento delle migliori tecniche ardidocolturali. Accade che l'aridità dipenda talvolta non tanto dal regime pluviometrico, quanto dalla costituzione del terreno, la quale può rendere inutilizzabile per le radici delle piante una percentuale di acqua anche relativamente notevole, oppure conferire al suolo una scarsa capacità idrica. L'attività agricola in clima non sfavorevole, sotto l'aspetto meteorico, viene così ostacolata. Però il terreno, a differenza del clima, è il fattore della produzione sul quale è possibile agire per modificare l'ambiete avverso, tanto più che in regime di aridità il terreno presenta dei caratteri tipici diversi da quelli dei climi umidi e, sotto certi aspetti, spesso più favorevoli all'agricoltura. Un altro fattore sul quale oggi è possibile agire, risulta essere la scelta varietale: la bioingenieria permette l'utilizzo di nuove varità resistenti a carenza idrica.

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