Il suolo di Davide Bernardi (davbernardi@yahoo.it), Marco Olivero (tobia2372@yahoo.it)

FLORA E FAUNA EDAFICA

LA FLORA E LA FAUNA DEL SUOLO

PREMESSA

La pedosfera è in contatto con la biosfera ed è quindi importante caratterizzare la frazione organica o biologica[IT1][FR1] del suolo e capirne le dinamiche

FATTORI LIMITANTI

La vita di tutti gli organismi, e quindi anche degli animali è condizionata e resa possibile da un numero molto elevato di fattori limitanti, rappresentati da fattori fisici (luce, acqua, temperatura, ecc.) e chimici (ossigeno, sostanze organiche, calcio, ferro, ecc. ) che non ne consentono la vita al di sotto di un valore minimo per ciascuno di essi (legge del minimo o di Liebig) o che la consentono solo entro un ambito di valori minimi e massimi, secondo la legge della tolleranza di Shelford.

Il fattore limitante si presenta sotto 2 aspetti: da una parte mette in correlazione gli organismi con la disponibilità ambientale di fattori necessari al metabolismo e all’accrescimento, dall’altra riguarda la tolleranza che un organismo manifesta nei confronti dei fattori e delle condizioni ambientali.

I fattori limitanti determinano l’abbondanza, cioè il numero di individui della popolazione,la distribuzione all’interno del loro areale, che può essere casuale, uniforme o aggregata (di solito in relazione alla disponibilità di risorse) e il successo riproduttivo o fitness di una popolazione animale.

La luce è limitata ai primi millimetri; la produzione primaria del suolo è perciò scarsa.

La temperatura varia con cicli annuali, stagionali o giornalieri, ma sempre meno via via che aumenta la profondità.

L’humus può variare, nei terreni naturali, dall’1 al 70%; il suo contenuto nel suolo è di estrema importanza per gli animali saprofagi (che si nutrono di sostanza organica morta) di questo bioma, che contemporaneamente contribuiscono alla sua formazione, e su tutta la fauna edafica, poichè influenza la struttura e il bilancio idrico.

POPOLAMENTO DEL SUOLO

Il bioma ipogeo è molto meno differenziato rispetto ai vari biomi epigei. In esso si possono distinguere le caverne, cavità almeno in parte raggiungibili dall’uomo, le “microcaverne”, rappresentate da tane e nidi di vertebrati e invertebrati scavate nel suolo da un abitante e utilizzate solitamente anche da altri animali, commensali e/o parassiti, la parte endogea, in cui penetrano le radici delle piante.

Il popolamento del suolo è una parte delle biocenosi degli ambienti terrestri; si divide in più componenti:

-Hydrobios(batteri, alghe, protozoi, nematodi, molti oligocheti):Componente essenzialmente acquatica,vivente negli interstizi del suolo, nell’acqua gravitazionale e capillare che tappezza le cavità;

-Atmobios(funghi, quasi tutti gli Artropodi, Molluschi e Vertebrati):Componente terrestre, che dall’ambiente epigeo si è adattata alla vita dell’atmosfera ipogea;

In generale, viste le variazioni nelle frazioni acquosa e gassosa del suolo, gli organismi edafici hanno meccanismi fisiologici per superare i periodi sfavorevoli, es. formazione di cisti in protozoi in condizioni di carenza d’acqua, sospensione di attività in casi di allagamento negli atmobionti ecc..

RUOLI TROFICI

Gli organismi del suolo sono quasi tutti eterotrofi, poichè la principale funzione del suolo consiste nel demolire le sostanze organiche, prevalentemente di origine vegetale, completando i cicli geochimici di molti elementi. La sostanza morta è attaccata da mesofauna, microfauna, funghi, batteri, e parzialmente demolita; i prodotti sono introdotti nel suolo. Esistono quindi delle reti alimentari molto complesse, affiancate da altre con fenomeni di predazione, parassitismo ecc.

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Edurete.org Roberto Trinchero