Anatomia comparata dell'apparato scheletrico di Federica Bussi (fbussi@hotmail.com), Daniele Del Gaudio (danieledelgaudio@libero.it), Barbara Ruozzi (barbara.ruozzi@fastwebnet.it), Daniela Triberio (danielatriberio@libero.it), Giovanna Vaccarello (gio.vaccarello@tiscalinet.it)

3.5.2 Il nuoto

Così come lo strisciamento o il volo sono due movimenti che presuppongono una determinata anatomia del corpo, rispettivamente di rettili e uccelli, anche il nuoto prevede una anatomia che sia prova di un perfetto adattamento a questo modo di vivere. [I1] [I2] [I3] [E1] [E2] [E3] [F1] [S1]

Per avanzare e muoversi liberamente in un mezzo incomprimibile come l'acqua [I4] [I5] [I6] [I7] [I8] [I9] [E3] [E4] [F2] [S2], l'evoluzione ha dotato i pesci di una struttura corporea adatta. La loro forma è generalmente appuntita verso la testa e rastremata posteriormente: questi animali fendono l'acqua che scivola sui lati senza incontrare resistenza.
La tecnica con cui si spostano corrisponde ad una specie di serpeggiamento guidato dalla testa, che sposta acqua verso sinistra e verso destra, curvando il corpo flessibile. L'acqua scorre lungo la sagoma del pesce e si richiude sulla coda, imprimendo una spinta ulteriore che incrementa la velocità di avanzamento.

La pinna dorsale e quella anale servono a dare stabilità al pesce in movimento, mentre la caudale, le ventrali e le pettorali consentono di virare, cambiare agilmente rotta e frenare.
Alcune specie fanno eccezione a questa tecnica di nuoto, per esempio le torpedini e le razze che, appiattite trasversalmente, si spostano con ondulazioni delle pinne laterali, particolarmente allargate, dando l'impressione di volare.

   13/35   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero