Radiochimica e Radioattività di Fabio Rogolino

Le armi nucleari

Nella bomba atomica[I] diverse quantità di uranio (ciascuna singolarmente in quantità inferiore alla massa critica) sono tenute separate fino a quando la bomba cade, arrivata la bomba al suolo le masse si uniscono, viene così superata la massa critica, e si innesca la reazione di esplosione nucleare. La prima bomba atomica, lanciata su Hiroshima il 6 agosto 1945[I] produsse un’esplosione paragonabile a quella di 20.000 tonnellate di tritolo e si raggiunse una temperatura superiore ai 5 milioni di gradi: morirono all’istante 80.000 giapponesi e altri 91.000 morirono nei giorni e negli anni successivi, a causa delle ferite e degli effetti delle radiazioni. In seguito sono state costruite bombe ancora più potenti.

Abbiamo visto che nei processi di fusione si ha una energia ancora maggiore che nei processi di fissione. Alcuni militari e politici pensarono che le bombe atomiche non fossero abbastanza potenti: occorreva fare qualcosa di più, ad esempio una bomba a fusione.

Ma per far partire il processo di fusione occorre una temperatura altissima. Perché non sfruttare il calore prodotto da una bomba atomica per far partire una reazione di fusione? Nacque così la bomba H (bomba a idrogeno) nella quale un’esplosione atomica serviva come semplice innesco, detonatore, per la più terribile fusione nucleare. L’esplosione di una bomba H equivale alla esplosione di 100 milioni di tonnellate di tritolo e produce la temperatura di 1 miliardo di gradi.

Una bomba atomica o una bomba H, sganciata su una città, distrugge tutto, case, industrie, caserme, impianti militari, porti, e uccide all’istante centinaia di migliaia di persone.

È chiaro che il compito degli scienziati nucleari è studiare la natura per trovarne i segreti ed averne vantaggio[ES] per tutta l’umanità, ma talvolta le scoperte della scienza vengono utilizzate per scopi malvagi e terribili.

   9/10   

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Edurete.org Roberto Trinchero