Il galleggiamento di Silvia Lo Vetere (giolov@gmail.com), Francesca Mazzotti (francescamazzotti@yahoo.com), Chiara Vay (c.vay@libero.it)

Fluidi che affondano.

Terza fase.

Occorrente:

Un contenitore graduato.

Olio.

Alcool.

Consegna per gli allievi.

“Prendete un nuovo contenitore e fate le stesse operazioni di prima versando prima dell’alcool e poi dell’olio. Prima però, come sempre, scrivete sul vostro quaderno le ipotesi di comportamento dei fluidi. Ora procedete con l’esperimento, ma versate meno olio rispetto alla quantità di alcool. Cosa potete osservare? La vostra ipotesi era corretta? Si riesce ancora a distinguere i due liquidi? E, secondo voi, perché?”

Commento didattico.

Anche in questo caso i due fluidi restano separati e, se si svolge l’attività in modo corretto, i ragazzi possono osservare una bolla di olio su fondo del contenitore. Sempre grazie alle osservazioni fatte nelle attività precedenti, gli alunni dovrebbero affermare che l’olio ha densità maggiore rispetto all’alcool. Ora l’insegnante può chiedere loro: “In queste ultime due esperienze abbiamo verificato che l’olio ha densità minore dell’acqua e maggiore dell’alcool, ma allora cosa possiamo dire delle densità di acqua ed alcool? Che rapporto esiste tra le due?”. Con una discussione generale si dovrebbe giungere, per confronto, alla seguente conclusione:

la densità dell'alcool è minore della densità dell'olio che è minore della densità dell'acqua

Pertanto, ragionando ed agendo nel modo corretto, si è giunti a confrontare la densità di due liquidi che, a causa della forza di coesione molecolare [E1][I1][F1][Es1]dell’alcool, non sono direttamente confrontabili.

   7/16   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero