Programmazione Educativo-Didattica

Nel programmare le attività didattiche l’insegnante dovrà tenere conto di più fattori:

  • La definizione dei tempi: non ha senso pianificare un’attività senza preoccuparsi di quanto tempo, prevedibilmente, essa occuperà. La previsione dei tempi potrà essere smentita dell’esperienza e quindi ritoccata nel corso del lavoro.
  • La definizione del modulo: è un percorso didattico (unità didattica) della durata ben definita, con un proprio oggetto ben individuato e relativamente autonomo, con propri obiettivi (di apprendimento e trasversali) e relativa previsione di verifiche.
  • La definizione degli obiettivi: strettamente legata al punto precedente. Essi dovranno essere formulati a partire dalle indicazioni previste dal curricolo scolastico e saranno distinti in obiettivi generali e specifici. L’insegnante dovrà tenere conto che un obiettivo di apprendimento deve far riferimento ad un sapere o ad un saper fare osservabile sull’allievo, per poter poi essere verificato al termine del processo formativo.
  • La definizione dei contenuti: si intendono i contenuti linguistici, i tipi di testo su cui si lavora, le abilità coinvolte,… Essi si differenziano a seconda del livello di scuola in cui si opera.
  • La definizione delle attività: i diversi modi attraverso cui si organizza l’apprendimento.
  • La definizione dei materiali: è ovvio che, in base ai contenuti ed alle attività scelte, serviranno materiali appositi per favorire l’adozione di quella strategia di lavoro.
  • La definizione della verifica e della valutazione: intesa non come momento finale di un percorso di apprendimento, ma parte integrante del percorso stesso.

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Al fine di assicurare un'effettiva valutazione dei punti di partenza e di arrivo, dei processi, delle difficoltà riscontrate e degli interventi compensativi attuati, gli insegnanti devono raccogliere in maniera sistematica e continuativa informazioni relative allo sviluppo dei quadri di conoscenza e di abilità, alla disponibilità ad apprendere ed alla maturazione del senso di sé di ogni alunno.

Possiamo distinguere tre tipi di valutazione:
VALUTAZIONE EX-ANTE Per accertarsi delle competenze in ingresso dei bambini e per verificare beni e servizi presenti a scuola e nel territorio, utili alla progettazione annuale. Le prime osservazioni delle insegnanti per una valutazione complessiva del gruppo classe saranno finalizzate a rilevare dati importanti per poter stilare al meglio la programmazione didattico-educativa. Si dovrà tener conto dei fattori ambientali, culturali e sociali entro cui si sviluppa la vita del bambino. Osservando e analizzando carenze e risorse dei bambini sarà possibile organizzare al meglio percorsi individualizzati e non, per il raggiungimento di obiettivi e competenze.
VALUTAZIONE IN ITINERE Durante il corso dell’anno, per ridefinire gli obiettivi e le attività in base ai processi di maturazione dei bambini. La valutazione, intesa come strumento operativo efficace e dinamico consente di percepire i cambiamenti nel processo di evoluzione del bambino e di verificare l’adeguatezza del progetto didattico/educativo.
VALUTAZIONE EX-POST Come verifica finale della programmazione e delle competenze raggiunte da ogni bambino. Le insegnanti attraverso la documentazione critica delle attività valuteranno l’efficacia dell’intervento educativo e attraverso schede di osservazione potranno monitorare lo sviluppo delle autonomie e il raggiungimento degli obiettivi di ogni bambino a fine anno.

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L’attribuzione valutativa di un determinato giudizio non è da intendersi come una classificazione globale della personalità dell’alunno, ma come un circoscritto riscontro oggettivo sulle abilità raggiunte rispetto ad uno specifico settore di apprendimento.

Pertanto, il giudizio esprime semplicemente una valutazione pienamente contestualizzata e relativa:

  • Al livello di partenza del bambino o a quello riscontrato precedentemente;
  • Ai progressi significativi da lui manifestati;
  • Alle specifiche attività didattiche che sono state realizzate in quel periodo particolare dell’anno, nell’ambito di una disciplina e in base ad un dettagliato obiettivo.

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L’insegnante dovrebbe saper utilizzare con una certa dimestichezza un’ampia varietà di strumenti di verifica e valutazione. La scelta e l’utilizzo dell’uno o dell’altro dipende dalla natura di ciò che si vuole monitorare.

Il complesso delle osservazioni sistematiche effettuate dagli insegnanti, nel corso dell'attività didattica, costituirà inoltre lo strumento privilegiato per la continua regolazione della programmazione, permettendo di introdurre per tempo modificazioni o integrazioni opportune.

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Edurete.org Roberto Trinchero