Didattica dell'italiano
I vari ordini di scuola si organizzano in modo funzionale rispetto agli obiettivi educativi da perseguire e, seguendo le linee generali del curricolo nazionale sui contenuti formativi e sulle abilità fondamentali da conseguire, predispongono un’organizzazione didattica adeguata alle effettive capacità ed esigenze di apprendimento degli alunni.
La peculiarità del programma d’italiano scaturisce dall'intento di aiutare l'alunno a penetrare il significato della lingua e mira ad aiutarlo nel suo percorso di conoscenza e comprensione della stessa.
Poiché ogni linguaggio esprime la capacità dell'essere umano di tradurre in simboli e segni il suo pensiero e i suoi sentimenti, l'educazione linguistica, che concerne specificamente il linguaggio verbale, dovrà non disattendere gli apporti comunicativi ed espressivi prodotti dall'uso di altre forme di linguaggio (l'iconico, il musicale, il corporeo, il gestuale, il mimico).
La programmazione didattica ha un valore determinante per il raggiungimento dei traguardi di competenza previsti dal curricolo. Spetta ai docenti, collegialmente ed individualmente, stabilire le modalità concrete per mezzo delle quali conseguire le mete fissate dal programma e la scansione più opportuna di esse, sia con l'inserimento di nuove attività, sia con la valorizzazione degli insegnamenti tradizionali.
La programmazione, nel quadro della prescrittività delle mete indicate dal curricolo, delineerà i percorsi e le procedure più idonee per lo svolgimento dell'insegnamento, tenendo comunque conto che i risultati debbono essere equivalenti qualunque sia l'itinerario metodologico scelto. La programmazione didattica deve essere assunta e realizzata dagli insegnanti anche come sintesi progettuale e valutativa del proprio operato.