Contributo al chi quadro

E’ dato dal rapporto:

che esprime la significatività della differenza tra frequenze osservate e frequenze attese. Tanto più è alto questo rapporto tanto più è significativa tale differenza. Elevare al quadrato le differenze è solo uno stratagemma per evitare di considerare differenze negative. Per evitare che il rapporto vada a infinito le frequenze attese non dovrebbero scendere sotto il valore 1 e in generale il dato è tanto più affidabile quanto più le frequenze attese sono alte, essendo una frequenza attesa alta il risultato del prodotto di due marginali con un alto numero di casi, che danno maggior affidabilità alle inferenze fatte sulla tabella a doppia entrata. La tabella seguente riporta il voto di maturità (1985) di un campione di 173 soggetti, per macroregione:

Il terzo valore per ogni cella è il contributo al chi quadro. Per la prima cella si ha ad esempio:

=(12-13,3)^2/13,3.

Il contributo al chi quadro è utile per il confronto tra le frequenze osservate e le frequenze attese.

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Edurete.org Roberto Trinchero