Intelligenza

Il termine intelligenza deriva dal verbo “intelligere” suggerendo l’attitudine a “leggere tra le righe” ed esprime la facoltà mentale di stabilire correlazioni tra gli elementi, ragionare, pianificare, risolvere problemi, apprendere dall’esperienza e comprendere la complessità. A questo proposito R. Feuerstein ha definito l’intelligenza non come qualcosa di prestabilito appartenente ad ogni essere umano fin dalla nascita, ma come la capacità dell’organismo di modificare le sue strutture mentali per assicurare un migliore adattamento alle realtà mutanti alle quali l’organismo è esposto. L’intelligenza, secondo lo studioso, è una caratteristica primaria del soggetto che lo differenzia dagli altri individui in un processo di costruzione attiva. L’individuo attiva dei processi mentali generali che possono essere applicati ad una molteplicità di situazioni concrete simili per struttura ma diverse per contenuti specifici. Divenire consapevoli di tali processi è un requisito importante per ogni soggetto e questi possono essere raggiunti attraverso l’apporto di un educatore che opera per mediazione e si frappone fra gli stimoli provenienti dall’ambiente e il soggetto.

Fonte:

Vivoscuola.it, Fontana K. (a cura di), Il metodo Feuerstein.

94/188
Edurete.org Roberto Trinchero