Autoritarismo

Il concetto di autoritarismo esplica l’atteggiamento di un individuo o un gruppo di individui che esercitano un certo grado di autorità trascurando o eliminando del tutto i limiti legali del potere. Questo atteggiamento si manifesta con l’imposizione di determinate leggi o di un’ideologia, con il comando e l’obbedienza assoluta. E. Fromm e T. Adorno hanno riflettuto sulla trasformazione dell’autorità in autoritarismo e sulle implicazioni che questa apporta alle collettività. E. Fromm nel saggio “Studi sull’autorità e la famiglia” analizza la funzione politica della famiglia, definendo il dominio di classe non come un semplice meccanismo socio-economico ma come qualcosa di più profondo che si realizza all’interno degli individui attraverso l’interiorizzazione della costrizione. Secondo lo studioso la famiglia è uno degli agenti principali della riproduzione del consenso, in quanto è proprio all’interno di essa che l’individuo sperimenta la pressione autoritaria e coercitiva del padre. Questo processo porterebbe l’individuo a sentire l’autoritarismo come qualcosa di normale e positivo. T. Adorno nella sua opera “La personalità autoritaria” riflette sul concetto di autoritarismo a partire dall’evoluzione della società borghese del tempo. Secondo l’autore essa avrebbe creato una morale sessuofobica per assicurare l’ordine e la disciplina. La repressione sessuale rappresenta infatti uno dei principali meccanismi di dominio politico. A questo proposito esplica l’utopia di una comunità nuova ed emancipata da qualsiasi tipo di autorità e condizionamento sociale.

Fonte:

Chiosso G., (1997), Novecento pedagogico, Brescia, La Scuola.

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Edurete.org Roberto Trinchero